La disabilità senza veli di Toscani ultimo giorno per visitare la mostra

PADOVA. Ultimo giorno disponibile a Padova per visitare la mostra “Naked. La disabilità senza aggettivi” a cura del noto fotografo milanese Oliviero Toscani. La mostra, situata nel chiostro antico di Palazzo Bo, rappresenta 12 atleti paralimpici nella nudità del loro corpo, un corpo sì “diverso” per certi versi, ma di cui andare fieri nel coraggio di essere semplicemente se stessi. Composta da trittici a grandezza monumentale (tre foto per ogni atleta), la mostra ha come obiettivo quello di andare oltre ai classici canoni di bellezza imposti in modo continuo dalla società contemporanea. L’idea di Oliviero Toscani rientra, quindi, nel voler mostrare a più persone possibili che non devono esistere parametri di bellezza prestabiliti ma che ogni individuo è unico nell’anima così come nelle forme del suo corpo, forme di cui andare fieri, senza provare vergogna nel mostrarle.

Davanti all’obiettivo si sono presentati Simone Barlaam e Arianna Talamona (nuoto), Jacopo Luchini (snowboard), Donato Telesca (sollevamento pesi), Eleonora Sarti (tiro con l’arco), Giulio Maria Papi (basket in carrozzina), Edoardo Giordan e Andreea Mogos (scherma), Anila Hoxha (canottaggio), Florian Planker (hockey su ghiaccio) e, infine, Giulia Aringhieri e la trevigiana Silvia Biasi (sitting volley).

Ognuno fotografato, mettendo a nudo la sua disabilità, abbattendo così ogni barriera culturale e fisica. Festival della cultura paralimpica che finisce oggi, non senza alcuni appuntamenti importanti. Alle 10.30, nella Sala Nievo di Palazzo Bo, Alex Zanardi, intervistato da Stefano Volpe, racconterà la sua storia presentando il suo nuovo libro dal titolo “Quel ficcanaso di Zanardi. Osservando lo sport ho capito meglio la vita” . Alle 15 alle Scuderie di Palazzo Moroni, la campionessa di tennistavolo paralimpico, Giada Rossi, presenterà il suo docufilm, mentre alle 14. 30 alla Cittadella dello Studente l’atleta non vedente di arrampicata, Alessia Refolo, racconterà il suo libro.

Un epilogo davvero interessante per una mostra che ha avuto molti visitatori. —

Nadir Salviato

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