Kreamer, esperienza d’oro al servizio degli Islanders

Football americano serie A/2. Il nuovo coach dei blu arriva dall’Arizona Subito l’esordio con i Lions Bergamo: «Puntiamo ai playoff, obiettivo possibile»
Di Michele Contessa

MESTRE. Da Bill Hancok a Will Kreamer, gli Islanders hanno cercato nuovamente oltre oceano per puntare ancora una volta ai playoff nel campionato Lenaf di A/2 di football americano. Dall’assolata Arizona alla laguna, Will Kreamer non ha però faticato ad ambientarsi ed è pronto per il debutto di fine settimana contro i Lions Bergamo. «Ci aspetta subito un ostacolo enorme», sottolinea il tecnico americano, «sarà una partita molto fisica, la nostra sfida più grande sarà a livello mentale. Dovremo essere abili a giocare ogni singolo down al top. I Lions Bergamo sono nella storia del football americano in Italia, come testimoniano i 12 Superbowl vinti, inoltre è un gruppo che gioca insieme da molto tempo». La spinta definitiva a Kreamer è arrivata proprio dall’ex head coach degli Islanders. «Prima di accettare l’incarico, ho telefonato a Bill Hancock. Mi ha spiegato che giocatori e dirigenti blu- teal sono il massimo che un allenatore possa augurarsi. Non erano solo parole, posso assicurare che è vero, avendolo toccato con mano. Alleno giocatori che vogliono imparare, accettando con grande disponibilità di seguirmi in un lavoro che in gran parte è una novità assoluta. La chance avuta di allenarli mi sta dando grandi soddisfazioni. Ho la fortuna di avere al mio fianco un coaching staff eccezionale, aperto ai cambiamenti apportati nelle tecniche di lavoro con la squadra, ma anche una dirigenza altrettanto disponibile». In Italia da qualche settimana, Will Kreamer sta già torchiando la sua squadra. «Sono molto soddisfatto dei progressi compiuti nell’ultimo mese. La squadra è migliorata nei vari reparti, anche se c’è ancora molto da lavorare. Sia gli schemi d’attacco che di difesa sono nuovi, è inevitabile che serva tempo per assimilarli, ma sono contento del livello raggiunto in questo momento. Un altro aspetto positivo è che abbiamo ampi margini di miglioramento». E si è già fatto un’idea precisa del livello degli Islanders. «I miei giocatori vanno in campo solo per l’amore e per la passione che hanno verso questo sport, sacrificano il loro tempo libero, magari dopo ore di lavoro o studio. I giocatori americani, invece, a livello universitario ottengono borse di studio giocando a football e possono concentrarsi esclusivamente sullo sport. In Italia questo impegno deve venire dal “cuore” e non perché qualcuno ti obbliga a presentarti al campo». Kreamer ha idee precise sia in campo che fuori. «Il mio obiettivo è mettere a disposizione degli Islanders Venezia la mia esperienza, la formazione e l’organizzazione di lavoro che ho appreso in 37 anni di carriera da coach nel football americano. Su queste basi cercheremo di centrare i nostri obiettivi, migliorare partita dopo partita».

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