Judo Kwai, 45 anni di successi

MESTRE . Il Judo Kwai Mestre ha festeggiato i 45 anni di attività, che coincidono anche con una delle più lunghe presidenze dello sport italiano, quella di Daniela Alzani. Oltre 160 tesserati tra settore judo, ginnastica ritmica e danza, il Kwai Mestre è da tempo una realtà cittadina. «Da quando è nata questa società abbiamo sempre lavorato per creare un ambiente sano, come una seconda famiglia per i nostri tesserati» spiega Daniela Alzani, «il bello della nostra palestra, nella storica sede di via Baglioni, è che abbiamo famiglie che da tre generazioni fanno sport con noi sia nel judo che nella ginnastica, perché c’è fiducia in quel che facciamo e in come cresciamo sportivamente i ragazzi» . I judoka sono seguiti dal maestro 5° dan Giampaolo Scagnetto e dal maestro Andrea Memo, impegnato spesso anche nelle scuole cittadine. La ginnastica ritmica si pratica invece alla scuola Vecellio perché la sede di via Baglioni ha il soffitto troppo basso per questa attività, mentre la sezione danza è curata da Silvia Scagnetto. «Le sfide per i prossimi anni saranno tante» assicura il presidente Daniela Alzani, per trent’anni inserita anche nei quadri regionali della Fijlkam e con grande esperienza da presidente di giuria a livello nazionale, «finché avremo vita e forza andremo avanti. Abbiamo Matteo Zanioli e Jacopo Zancanaro che nel judo da atleti rappresentano anche il futuro per l’insegnamento. Poi il campione italiano Luca Raffaniello che al momento è fermo per infortunio. Se si lavora bene la gente viene, è il passaparola la cosa più importante. Mestre è una bella realtà per il judo, ci sono tante altre società, tutti lavorano tranquillamente e con grandi risultati. Il judo è una disciplina che ha un margine di crescita, insegna e prevede rispetto per maestro, compagni e avversari. È uno sport olimpico ma può servire anche per la difesa personale. Una disciplina non solo fisica ma importante pure a livello mentale: uno sport individuale per confrontarsi prima con sé stessi e poi con gli avversari».
Simone Bianchi
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