Jorginho, le due facce del calcio di rigore In Premier fa la storia

Dagli errori con la Svizzera al record col Chelsea 
Guglielmo Buccheri

torino

La rincorsa, un saltello e la palla in rete. Jorginho, in Premier League, fa così da 10 rigori di fila e tutti dentro ad un solo anno solare, il 2021: nel campionato più ricco, dalla notte di Santo Stefano, lo chiamano “Penalty Man” ed il suo Chelsea se lo coccola ora che è entrato nella storia perché il nostro campione d’Europa con il rigore all’Aston Villa, il secondo nella stessa gara, ha superato Steve Gerrard e Matthew Le Tissier fermi a nove realizzazioni su nove tentativi rispettivamente nel 2014 e nel 1994.

La storia di Jorginho va talmente di corsa che, a volte, scivola. E quando lo fa racconta di errori e ripartenze. Là in mezzo ci ha guidato, o meglio, telecomandato fino al trionfo degli Europei: lui è stata la nostra radiolina in regia e, lui, non ha mai sbagliato dal dischetto fino alla finale dove la sbandata non ha prodotto guai. Poi, la Svizzera e i due orrori: il primo a Basilea a metà settembre, il secondo all’Olimpico a metà novembre e all’ultimo assalto, due rigori sballati che ci sono costati due pareggi e lo spareggio di fine marzo con in gioco il Mondiale in Qatar. Da quegli abbagli sono uscite due doppiette dagli undici metri in Premier League: con il Leeds e, poche ore fa, con l’Aston Villa. E da quegli errori, pesantissimi perché Nazionali, sta uscendo un ragazzo che ha accarezzato il Pallone d’Oro e che, ora, vuole riconquistarsi la fiducia dei compagni e del ct Mancini quando, e se, dovesse ricapitarci qualcosa di simile. L’Italia si ritrova senza rigorista, o meglio, avanza la candidatura di Bonucci, Insigne, Bernardeschi o Berardi. «Vedremo...», ripete il ct. Vedremo se l’infallibilità oltremanica riconsegnerà a Jorginho l’onore di calciare: la Premier non è una sentenza, il playoff contro la Macedonia e, nell’eventuale finale, contro CR7 o la Turchia sì.

Jorginho è “Penalty Man” per gli inglesi e per i suoi tifosi del Chelsea. Per noi, almeno fino a quando il Mondiale sarà da conquistare, è il campione d’Europa che ci ha aperto la strada del rischio: associare il suo nome ad un rigore ci mette i brividi. —



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