Impresa a La Spezia Un rigore di Aramu fa gioire il Venezia

Tre punti vitali per la corsa salvezza: il fantasista castiga la sciocchezza di Nzola Poi Lezzerini si trasforma in Superman e para l’impossibile: Dionisi può esultare
Guerretta foto er spezia venezia molinaro mastinu
Guerretta foto er spezia venezia molinaro mastinu

LA SPEZIA

Blitz ligure per il Venezia. Le mani di Lezzerini e un gol di Aramu, che stavolta non sbaglia il calcio di rigore nel primo tempo, permettono di espugnare il campo dello Spezia terzo in classifica. Un successo per certi versi inaspettato, vista la corsa al vertice della squadra di Vincenzo Italiano, ma gli arancioneroverdi ormai hanno dimostrato ampiamente le loro due facce tra casa e trasferta. E così, arrivano tre punti pazzeschi a rimpinguare le casse lagunari in un momento decisivo del campionato.

Una sfida, quella di ieri, che per Lollo e Ceccaroni ha avuto un sapore speciale, poiché il primo in maglia bianca ci fece il debutto qualche anno fa, mentre il secondo è ancora di proprietà del club spezzino. Dionisi per l’occasione ritrova Molinaro da titolare, mentre fa sedere Modolo in panchina preferendogli Riccardi. Aramu si riprende la “regia” dietro le punte e, a suo modo, saprà lasciare il segno sulla partita. Allo stadio Picco il ritmo cresce con il passare dei minuti. Bartolomei scalda i polsi a Lezzerini al 12’, cui risponde Capello sul fronte opposto per il salvataggio di Scuffet. Siamo al 15’ e dal corner successivo nasce il rigore provocato da Nzola, che controlla maldestramente con un braccio. Forneau è deciso e indica il dischetto. Nessuno dello Spezia protesta, e allora arriva Aramu. L’attaccante del Venezia non ci pensa su e non si fa ipnotizzare dal portiere avversario. La formazione di casa cerca di destarsi, tiene il possesso palla ma davanti è sterile. Tanto che per poco non raddoppia Aramu (34’). La palla battuta su punizione colpisce il palo alla destra di Scuffet e poi la testa di Ferrer, con la difesa che si salva.

La spinta dello Spezia è tutta sulla sua sinistra, con Lakicevic che soffre Mora e Gyasi. Quest’ultimo impegna Lezzerini al 41’ per un fuorigioco valutato male da Ceccaroni e Riccardi, e allo scadere Bartolomei colpisce il pale dal limite, complice anche una deviazione involontaria di Molinaro. Un primo tempo che si è vivacizzato con il passare dei minuti, facendo presagire una ripresa migliore.

E infatti il ritmo sale, lo Spezia prende campo e attua un monologo per 20’. Lezzerini è costretto a due ottimi interventi da Ragusa e Ferrer. Si rivede in campo Suciu, cui Dionisi dà fiducia, ma il Venezia soffre e lascia troppo l’iniziativa agli avversari. Entra anche Firenze per far fiatare Aramu, poi Dionisi decide di rinforzare la retroguardia con Marino al posto di Capello, e così gestire meglio le folate dei liguri. I pericoli maggiori continuano ad arrivare dalla destra, ma per lo Spezia si allunga solo il conto dei calci d'angolo. È' una prova di nervi e resistenza, un corpo a corpo continuo in cui, alla fine, la spuntano sempre le maglie arancioneroverdi. E quando non ci arrivano ci pensano le mani di un decisivo Lezzerini, vedi l'intervento sulla girata di Ragusa al 36' ma, soprattutto quello miracoloso su Acamporaal 44'.

La difesa del Venezia dà tutto nell'assalto finale degli spezzini che attaccano con tutti gli effettivi. Perfino Scuffet agisce a metà campo. I crampi si fanno sentire ma è un Venezia da applausi, in primis Lezzerini, per come ha saputo soffrire, il volto bello di una squadra che invece in casa sembra troppo spesso un agnellino. E adesso tocca allo scontro diretto contro la Juve Stabia, che venerdì prossimo (sempre alle 21) arriverà in laguna. Una sfida da dentro o fuori, che per la squadra di Dionisi potrebbe significare permanenza in Serie B anticipata. —

Simone Bianchi

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