Il Venezia finalmente ha il suo “nuovo” Penzo «Ecco la casa dei tifosi»

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Stadio bagnato, stadio fortunato. Il sopralluogo di presentazione del “nuovo” Penzo ieri pomeriggio è stato accompagnato dal maltempo, ma questo non ha impedito la riscoperta di un impianto sportivo basilare per la città. Soprattutto uno stadio veneziano che è stato ristrutturato dai veneziani, dato che il 97 per cento dei fornitori impegnati è del posto. Un lavoro immane, durato circa 100 giorni, quanto era stato richiesto dal club di Duncan Niederauer e con il supporto del Comune e di tutti gli enti che hanno affiancato la corsa contro il tempo per poter esordire in casa dopodomani con lo Spezia alle 15. L’aria che si respirava ieri era quella di una piccola e sana rivoluzione, che ci voleva per tornare a vivere questo stadio dopo il blocco della pandemia, in modo diverso, moderno e accogliente. Certo, gli ultimi dettagli mancano ancora, qualche finestra da pulire, gli ultimi seggiolini da montare, un pavimento da lucidare, ma ci siamo. Un lavoro di squadra complessivo, dentro e fuori dal campo, che ha portato la capienza a 11.500 posti, anche se le norme anti Covid costringeranno in questa fase a usarne solo 5. 575.
EFFETTO. Camminare sul nuovo prato del Penzo ha il suo perché, nell’erba soffice che calcheranno a breve i campioni del calcio italiano di Serie A. Manto rifatto completamente, verde come le colline inglesi, e circondato da tribune e curve rifatte, con il motivo ondeggiante dei seggiolini arancio, nero e verdi. Le bandiere che sventolano sopra i distinti, la musica che non sgracchia più dagli altoparlanti, vetrate al posto delle transenne in tribuna, luci che permettono di vedere bene e meglio ogni angolo dello stadio. E poi lo spettacolo illuminotecnico che, con la musica, andrà di pari passo per offrire temi e intrattenimento al pubblico nella mezzora precedente ogni partita.
SUPERVISORE. Andrea Cardinaletti ha seguito e sofferto giorno dopo giorno ogni minimo lavoro al Penzo. E la soddisfazione è palpabile. «Le nostre non sono parole di circostanza ma di sostanza. Il mondo della comunicazione lo ringraziamo perché ci siamo sempre confrontati apertamente senza tradire lo spirito del viaggio, lungo e difficile, che ci ha visti impegnati in questo periodo. Un viaggio che si concluderà al termine della partita con lo Spezia. Ci aspettiamo che i tifosi veneziani frequentino questa loro casa, sperando che questo stadio cresca nei servizi e sia sempre più aderente alle esigenze della città e del suo territorio. Ognuno degli otto bar porterà il nome di un’isola della laguna, l’hopitality si chiamerà Rialto, San Marcio e Giudecca, perché sentiamo l’esigenza di portare la città nello stadio e lo stadio nella città. Tutti abbiamo il grande desiderio di vedere il Venezia Calcio proiettato in alto». E ancora: «Il ruolo del presidente Niederauer è stato basilare, con una visione strategica che ha portato a questo impianto ristrutturato e anche ad altri progetti. Sono orgoglioso del fatto che questa città abbia ora uno stadio all’altezza, e di tutte le persone che costituiscono il Venezia FC. Se siamo in Serie A non è un caso. Nel calcio nulla avviene per caso ma perché c’è la costruzione di un valore. Mi auguro che questo percorso sia lungo e costruttivo e, se così sarà, scriveremo tante pagine di storia felici per il club e la città stessa».
VICESINDACO. “Entrare oggi da amministratore, ma anche da tifoso – visto che gli amici mi davano dello sfigato perché seguivo la squadra in Serie D – è stato meraviglioso. La giornata è importante, il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno fatto un lavoro eccezionale. Lavorare a Venezia è più difficoltoso che in qualsiasi altro luogo, anche per i permessi e non solo per i trasporti dei materiali. Ce l’abbiamo fatta, anche se sono sempre stato un po’ scaramantico. Ora spazio alla felicità, alla possibilità di vivere questo impianto sportivo cittadino, che è tornato a essere la casa dei veneziani e del Venezia. Sperando che le partite siano una festa in quello che ritengo lo stadio più romantico del mondo. San Siro a Milano e il Camp Nou a Barcellona hanno il loro perché, ma il Penzo non ha eguali nel mondo».
FESTA. Quella che ora si attende per dopodomani, quando alle 15 lo Spezia arriverà al Penzo per il 4° turno di campionato. Per quella data il Penzo sarà sistemato negli ultimi dettagli, pronto ad accogliere i tifosi del Venezia e gli ospiti, all’insegna dell’aver aftto un altro grande passo avanti. Che la festa, a questo punto, abbia inizio. —
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