Il climber Mauro Dell’Antonia conquista il Monte Pendice

VENEZIA. Una continua sfida in verticale. La carriera sportiva di Mauro Dell’Antonia, fortissimo climber veneziano, ha sempre avuto un comune denominatore, una continua ricerca di migliorare come quando fondò con Paolo Gervasutti Venezia Verticale, sino alle recentissime vie da lui stesso inaugurate nei colli Berici e in quelli Euganei. «Il mio approccio all’arrampicata ha inizio molto presto, all’età di 13 anni. Senza alcuna conoscenza delle tecniche di sicurezza in alpinismo sono salito in solitaria la normale del monte Cridola, partendo a piedi da Lorenzago di Cadore» racconta Dell’Antonia. Che non smette di crescere sportivamente sino a raggiungere nel 1988 il sesto posto al campionato italiano e nel ’90 il secondo. «Ho partecipato anche a qualche prova di Coppa del Mondo. Ma soprattutto credo di aver dato uno stimolo positivo all’arrampicata sportiva a cominciare dal 1998 quando sono stato nominato dalla F.a.s.i. delegato regionale per il Veneto, con il mandato di costituire il Comitato Regionale che finalmente è stato insediato nel 2004, e poi ho presieduto per un mandato. Nel frattempo ho avviato in regione e nella provincia di Venezia rispettivamente la fase regionale e provinciale dei Giochi Sportivi Studenteschi dedicati all’arrampicata sportiva. Negli anni successivi ho collaborato con il Gam Spinea e con lo Sportler Climbing Center di Silea, ma il mio rammarico è che a oggi nessuno a parte me e Luisa Jovane nella provincia di Venezia è riuscito a eguagliare o superare i miei risultati su roccia e nelle competizioni di categoria Senior. Qualcosa non quadra, e per questo motivo ho costituito una nuova associazione che prende il nome di Dimensione Verticale». Mai soddisfatto del suo impegno non smette di cercare di superare nuovi limiti. Come dimostra il suo racconto della salita di Monte Pendice, sui colli Euganei, dove ha aperto la via “Mai più colla”. «Una linea molto intensa e breve, attrezzata da Leonardo Di Marino, in origine valutata 8b/8b+ . A seguito del recente distacco di un sasso incollato (da cui la via trae il nome), proprio dove quest’ultimo era presente, ne è uscita la sequenza più tecnica e intensa del tracciato. Dopo questo exploit Mai Più Colla merita una valutazione di almeno 8c».
Alessandro Torre
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia