Goss: «Per la Reyer sarà una stagione speciale»

MESTRE. Tra i tanti volti nuovi della Reyer di Recalcati c’è Phil Goss. Un jolly tra gli esterni visto che può giocare indifferentemente da play o da guardia, ma soprattutto un atleta che ha dimostrato in queste ultime stagioni di poter essere quel leader che la Reyer cercava per fare il salto di qualità. Goss si racconta al di fuori degli schemi, fornendo qualche curiosità su di sé.
«Il mio soprannome è semplicemente Phil e la soluzione di tiro che preferisco è lo stepback», spiega il 31enne di Temple Hills in Maryland, «il mio giocatore preferito è Michael Jordan mentre il compagno di squadra che in passato mi ha maggiormente impressionato è Trevor Mbakwe. Sono molto legato a coach Brusier Flint, e l’insegnamento più importante che ho ricevuto durante gli anni del settore giovanile è ad avere tenuta mentale e cosa è la leadership. Ma sono molto felice di ritrovare un allenatore come Recalcati qui alla Reyer, tecnico che ha avuto un ruolo importante nella mia carriera perché è stato il primo a darmi l’opportunità di giocare in serie A con la maglia di Varese».
L’emozione più grande che ha provato lo statunitense è legata tuttavia a una esperienza negativa. «La sconfitta nella serie di finale di due anni fa con la maglia della Virtus Roma. Cosa penso del campionato italiano? Che è molto competitivo e che non ci sono partite facili. Della Reyer so che è un club ambizioso e importante, e mi aspetto che i tifosi ci supportino come hanno sempre fatto nei confronti della squadra. Tanto più che la prossima sarà una stagione speciale per noi». Goss ha iniziato a giocare a pallacanestro grazie a sua madre, individuando in questo sport il modo per tenerlo lontano dai guai. «Il mio motto è semplicemente “Heavy”, mentre il portafortuna è una collana, e ho anche molti tatuaggi sparsi sul corpo. Quando smetterò di giocare vorrei restare nel basket come agente o allenatore».
Simone Bianchi
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