Gigi Capuzzo: «C’ero, feci tre gol ogni pallone finiva in porta»

MESTRE. «Quel giorno, ogni volta che centravamo la porta, era un gol». Gigi Capuzzo era in campo quel 13 maggio 1984 quando il Venezia di Gianni Rossi travolse al Penzo la Brembillese (7-0), ultimo settebello della storia. Una stagione che si avviava blandamente al termine, era la quart’ultima giornata di ritorno nel girone B della serie C/2, neroverdi ormai tagliati fuori dalla corsa promozione con Pavia e Piacenza avviati verso la C/1, Mestre e Mantova le inseguitrici più vicine, e la Brembillese condannata al ritorno tra i dilettanti. «Feci tre o quattro gol quella domenica e le reti furono così tante, come gli anni passati, che è complicato focalizzare i particolari», ricorda il centravanti di Anguillara, ritornato a tenere lezioni di tecnica nel settore giovanile del Padova dopo l’ultima esperienza in panchina alla Sambonifacese. «Il flash che mi viene in mente è il calcio di punizione da 30 metri, il mio tiro non era irresistibile, ma passò sotto la pancia del portiere della Brembillese. Fu un risultato eccezionale, eravamo reduci dallo 0-3 di Pordenone, in quella stagione uno dei nostro problemi fu proprio la difficoltà di fare gol, realizzarne addirittura sette in una sola partita era impensabile al fischio d’avvio». In quel campionato di serie C/2 Gigi Capuzzo, 57 anni, fu il capocannoniere del Venezia con 9 reti, mentre Walter Ballarin si fermò a 7 e Fantinato a 5. «Partimmo con programmi ambiziosi, ma ogni anno a settembre si parlava del Venezia come una potenziale aspirante alla promozione, Gianni Rossi riconfermato in panchina e Mazzucato presidente. Io ero alla prima stagione al Venezia, rimasi fino al 1987, vedendo anche l’arrivo di Zamparini. Ogni anno doveva essere quello del ritorno in serie C/1, ci riuscirono la stagione successiva alla fusione, ma io ero già andato via».
Trasferimento a Trento, e ritorno da avversario, ma al Baracca. «So che il Venezia ha vinto 7-1 a Sacile, bene, ha eguagliato il record che centrammo noi con la Brembillese. Lo seguivo con maggior assiduità a inizio stagione perché in panchina c’era un mio amico, Paolo Favaretto, con cui ho collaborato l’anno in cui era alla guida della Primavera del Padova. Mi auguro che nella prossima stagione ci sia nuovamente il derby». Gigi Capuzzo chiuse il suo quinquennio al Venezia con 116 presenze e 35 reti, Zamparini non lo riconfermò all’indomani della fusione.(m.c.)
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