Gasparini camoscio sul Monte Grappa

Dominio della Pagnoncelli: il team bergamasco piazza al secondo posto Bruno Rizzi che controlla l'azione del compagno di squadra. L'impresa dello scalatore veronese che s'impone in perfetta solitudine
CIMA GRAPPA. «Vincere quassù era il mio sogno: questa non è una gara qualsiasi, è la Bassano-Monte Grappa». Mentre Luca Gasparini parla della sua impresa gli occhi spaziano felici e increduli nell'azzurro intenso che circonda la vetta. Ha ragione lui, il fascino di questa salita non ha paragoni. Perché da Bartali in avanti la montagna degli eroi non si è mai concessa a pretendenti improvvisati. La Bassano-Monte Grappa è la sesta gara conquistata nel 2007 da questo passista scalatore veronese di 24 anni, artefice di un'annata strepitosa dopo avere fatto lunga pratica fra i comprimari. Ha vinto come più piace ai tifosi, partendo da lontano e resistendo fin sotto lo striscione alle accelerate degli avversari. Nel caso specifico, Gasparini aveva le spalle ben coperte: al secondo posto si è classificato il lodigiano Bruno Rizzi, suo compagno alla Ceramiche Pagnoncelli, che gli ha retto il gioco per tutta la durata della sua azione. Rizzi il giorno prima aveva vinto la cronoscalata internazionale di Gardone Valtrompia proprio davanti a Gasparini e ben volentieri ha invertito con lui i posti nel podio.


Il suo compito è stato marcare stretto il più irriducibile fra gli avversari di Gasparini, il colombiano Alex Cano Ardila, che nel finale ha continuato a guadagnare terreno sul battistrada, salvo vedersi scavalcare nella volata da Rizzi, rimasto fino ad allora passivo alla sua ruota. Fino a un paio di chilometri dalla fine faceva parte dei giochi per il podio anche il bassanese Enrico Zen della Filmop Ramonda Parolin. Si trovava assieme a Cano Ardila e Rizzi all'inseguimento di Gasparini quando improvvisamente gli si è spenta la luce. Zen ha pagato lo sforzo fatto per tenere il ritmo dei migliori e in vista dell'arrivo è stato superato anche dal polacco Dabrowsky. Sono numerosi gli attesi protagonisti di cui, per un motivo o per l'altro, si è persa ogni traccia nell'ordine d'arrivo. In testa a tutti Gianluca Brambilla, lo scalatore di Tezze sul Brenta che in maglia Zalf dieci giorni prima aveva vinto proprio a Cima Grappa la quarta tappa del Giro del Veneto. E' sparito nel nulla, così come tutte le altre punte della corazzata trevigiana, che in compenso si era scatenata in pianura facendo razzia di traguardi volanti con Gomirato, Ferraresso e Canola.


Fra gli illustri dispersi anche l'australiano Humbert e il colombiano Atehortua alle prese, pare, con problemi fisici. Alla 65ª Bassano-Monte Grappa, valevole come Memorial Pasqualino Tellatin e Luigi Zanata, si è avuta una straordinaria partecipazione: ben 150 per 24 società. Il rinato Vc Bassano 1892 ha superato con lode l'esame della prima volta. Il presidente Felics Zanata e i suoi hanno fornito un saggio eloquente delle enormi potenzialità che un direttivo unito e motivato, benché alle prime armi, sarà in grado di esprimere per il rilanciare il ciclismo giallorosso. Ordine d'arrivo. 1) Luca Gasparini (Pagnoncelli); 105 km in 2h 55', media 36; 2) Bruno Rizzi (idem), a 8”; 3) Alex Cano Ardila (Unidelta a 16”; 4) Jaroslaw Dabrowsky (Norda Atala) a 55”; 5) Enrico Zen (Filmop Ramonda Parolin) a 1'05”, 6) Emanuele Fornasier (Marchiol Famila Ima) a 1'18”, 7) Fabio Negri (Tad Pharma Named) a 1'29”, 8) Alessandro Colò (Promociclo); 9) Gabriele Graziani (Concrete S. Marco Caneva), 10) Anton Sintsov (Montegranaro).

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