Fulvio D’Adderio: “Partita tesaSembrava uno stadio del Sud”
LECCO. E' stato un battesimo di fuoco, la prima uscita in campionato sulla panchina del Venezia per Fulvio D'Adderio. Reduce dallo 0-0 di coppa col Rovigo, quello conquistato in terra lombarda è un pareggio per il quale il nuovo allenatore si reputa «relativamente soddisfatto». E D'Adderio sottolinea come il clima fosse davvero acceso. «Sembrava infatti di giocare in stadi come quelli del sud. Ci siamo dovuti adeguare a questa tensione e non è stato facile riuscirci nelle prime battute. I padroni di casa hanno giocato bene e ci hanno messi in difficoltà, mentre noi siamo riusciti a concretizzare di più solo nella ripresa». Inevitabile poi, un passaggio sulle decisioni arbitrali nel corso della partita. «Sarebbe inutile parlarne, perchè un arbitro deve fare le sue scelte e pensa che siano le migliori. Noi non dobbiamo invece crearci alibi. Certo è, che nei primi 30 minuti non ci è stata fischiata nemmeno una punizione a favore, e ciò mi sembra piuttosto insolito. In questa categoria poi, i guardalinee collaborano molto poco con il direttore di gara. La stessa espulsione di Mei poteva anche essere valutata diversamente, ma se l'arbitro vede sette falli o sette rigori li deve fischiare. La sportività è anche questa». Quindi il nuovo tecnico arancioneroverde parla degli avversari di turno. «Il Lecco è una squadra molto aggressiva, fisica ed energica. L'abbiamo sentita, soffrendo nei primi minuti e facendo molta fatica a ripartire». Il Venezia visto nel secondo tempo è invece entrato in campo con una mentalità diversa. «E si è visto anche questo» taglia corto D'Adderio. «Pur essendo in dieci, inserendo un difensore (Pedrelli, ndr) per Filippini, ho trovato maggiore equilibrio e i frutti si sono visti».
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