Francesco Rossi, la porta è socchiusa «Andarmene? Devono darmi garanzie»

SITUAZIONE DIFFICILE. Francesco Rossi con alcuni altri granata
SITUAZIONE DIFFICILE. Francesco Rossi con alcuni altri granata
 
PORTOGRUARO.
Rossi sì, Rossi no: è in bilico la posizione di Francesco Rossi, n.1 del Portogruaro, che da tre anni difende i pali della porta granata, per un totale di 106 presenze in campionato. Il portiere di La Salute di Livenza, classe 1977, è vincolato per altri due anni, eppure il suo contratto è ritenuto oneroso dalla società, che gli ha già comunicato di voler valorizzare Andrea Bavena per il prossimo campionato. «Ho già avuto un incontro, tempo fa, con la dirigenza del Porto - racconta Francesco Rossi - mi hanno spiegato la logica del contenimento dei costi e della necessità di schierare giocatori giovani per incassare contributi dalla Lega Pro. Sotto questo punto di vista capisco bene la posizione della società».  
Accetteresti di fare il secondo di Bavena o di cambiare squadra?  
«Sulle scelte tecniche non entro nel merito, qualora restassi a Portogruaro mi limiterei a fare il mio mestiere ed a allenarmi con serietà come ho sempre fatto. Circa l'eventualità di andarmene, bisogna tener conto che i contratti esistono per qualcosa. Per cui, discutiamone. Io non posso sparire in un attimo poichè sono un giocatore sotto contratto».  
Ci sono interessamenti di altre società?  
«Se il Porto vuole cedermi deve cercare sul mercato qualcuno interessato a me, non è materia esclusiva del mio procuratore».  
Quanto può andare avanti l'incertezza sul futuro del Porto?  
«Parecchio tempo, non è questione di giorni. La situazione generale del calcio italiano è difficilissima, ci sono tanti calciatori disoccupati, società che mollano perchè non ce la fanno più. Tante trattative di mercato si risolveranno all'ultima ora».  
Per lasciare il Porto vuoi una società seria...  
«Leggiamo spesso di società che non rispettano gli impegni presi, con tutto quello che ne consegue. Per questo, ripeto, bisogna fare attenzione a non lasciare facilmente i contratti esistenti per avventurarsi in esperienze poco chiare».  
A oggi il Porto non ha allenatore e non ha avviato la campagna acquisti.  
«Anche negli ultimi due campionati è andata così, l'anno scorso abbiamo iniziato il ritiro in pochi, con Viviani che ci aveva raggiunti direttamente a Sappada. Ma anche due stagioni fa - conclude Rossi - quando vincemmo la Prima Divisione, avevamo cominciato in sordina, c'era incertezza e pochi giocatori, non si capiva che campionato avremmo fatto. Diventa sempre più complicato per chiunque organizzare una squadra completa al momento del ritiro».

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