Filloy, ritorno in orogranata «Un onore, la Reyer mi ha voluto»

Il play italo-argentino ritrova coach ed ex compagni dopo la parentesi di Avellino «I Mondiali in Cina? C’è delusione, ma è stata un’esperienza importante»
cruccu foto er trento venezia filloy
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MESTRE. Seduto sul ferro del PalaTrento, con la retina al collo: è l’ultima immagine di Ariel Filloy con la maglia della Reyer Venezia. Pochi giorni dopo, il play di Cordoba accettò la proposta biennale della Sidigas Avellino. Due anni dopo, Ariel Filloy ha compiuto il percorso inverso, che avrebbe compiuto anche senza il fallimento del club irpino. Ha ritrovato vecchi amici, dentro e fuori al Taliercio, aggregandosi per ultimo al gruppo di Walter De Raffaele dopo l’esperienza ai Mondiali in Cina con la maglia azzurra. «La Reyer mi ha contattato subito dopo la fine del campionato» racconta Ariel Filloy, «i rapporti non si sono mai interrotti in questi due anni. Ho accettato più che volentieri di tornare, tra l’altro nella squadra che ha vinto l’ultimo scudetto e che punta a fare bene anche in Eurocup. È bello che la squadra campione d’Italia mi abbia cercato. Per me è un vantaggio ritrovare lo stesso allenatore, Stone, Tonut e Bramos, ma è fondamentale anche che la Reyer abbia confermato quasi tutta la squadra che ha vinto lo scudetto».

Per Filloy è stata una lunga estate, iniziata con il raduno di Milano il 19 luglio e poi il ritiro di Pinzolo, prima tappa verso la Cina. «Mi sono allenato tanto, ci sono state tante partite, ma quando prepari una manifestazione il programma è diverso rispetto a quello che fai in preseason. Dovrò parlare con il preparatore fisico Colombini per cercare di arrivare nelle migliori condizioni possibili alla Supercoppa di Bari». A 32 anni, Ariel Filloy ha vissuto l’ebbrezza di un Mondiale, anche se il risultato finale dell’Italia non è stato esaltante. «È stata un’esperienza molto importante, erano anni che l’Italia non disputava la rassegna iridata e tanti giocatori non ci sono andati. Ora come ora, c’è ancora un po’ di delusione per come è andata, si poteva fare qualcosa in più, ma visti i risultati che ci sono stati dopo la nostra eliminazione, non so se era facile fare qualcosa in più. Tra qualche anno darò ancora più importanza a questa mia esperienza. Io mi sono allenato ogni giorno con l’obiettivo di andare in Cina, la scelta finale è stata del tecnico, vuol dire che sono riuscito a convincerlo».

Un argentino di Cordoba, Ariel Filloy, un argentino di Bahia Blanca, Bruno Cerella. «Siamo in Italia da tanti anni, ci troviamo bene. Ritrovo una squadra diversa, rispetto a due anni fa, ma il sistema di gioco è lo stesso, la società è la stessa. C’è un progetto che va avanti. Il prossimo campionato? Sarà duro. Sono salite società importanti, storiche, sarà un torneo più competitivo di quello della passata stagione. Avellino? Non mi aspettavo una fin simile, stava allestendo la squadra per la nuova stagione, da un giorno all’altro la situazione è precipitata».

Jesolo. Sstasera la Reyer debutta (ore 20.30) contro la Dolomiti Energia Trento nella settima edizione del torneo “Città di Jesolo” al PalaCornaro. Il quadrangolare sarà aperto (ore 18.15) dalla sfida tra Segafredo Bologna e De Longhi Treviso. —

Michele Contessa

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