Elettropiave, un 2019 d’oro Il fiore all’occhiello è stata l’impresa della Parigi-Londra
SAN DONÁ. Dalla Parigi-Londra andata e ritorno al tour della Campania, fino alla tradizionale pedalata al Santuario di Motta di Livenza in ricordo degli amici ciclisti che non ci sono più. Il 2019 è stato un anno intenso per la società ciclistica amatoriale Elettropiave Forte ’48 di San Donà. Nei giorni scorsi si è svolta la tradizionale cena sociale di fine annata.
Per il presidente emerito Ivano Tuis è stata l’occasione per ringraziare gli ormai storici sponsor della società: il gruppo Elettropiave di Silvio Cibin e Romano Foresto e l’Hotel Forte ’48 della famiglia De Faveri. Un pensiero caloroso è andato alla famiglia dell’indimenticato Carlo Amadio, per tanti anni anima della società e nel cui ricordo ogni 4 novembre, giorno di San Carlo Borromeo, si svolge la biciclettata fino al Santuario di Motta. Il presidente Tuis, insieme al segretario Loris Trevisiol e al dirigente Fausto Saccaro, ha tracciato un bilancio dell’attività svolta. Oltre alle consuete sgambate domenicali sulle vicine colline e alla partecipazione al Sella Ronda Bike Day, durante l’annata è stata portata a termine la bella impresa di coprire la Parigi-Londra, andata e ritorno, lungo i 406 chilometri della ciclabile dell’Avenue Verte, intervallati dal transito della Manica in traghetto. I protagonisti dell’impresa, realizzata nel mese di settembre, sono stati Giuseppe Bardellotto, Massimiliano Tronco e Luigi Pavanetto. «Quanto avete fatto», ha detto Tuis rivolto ai tre protagonisti, «onora tutto il nostro club, perché mette insieme sport e cultura, esempio bellissimo per i giovani». Un altro gruppo, composto da Enzo Casonato, Luigi Pavanetto, Franco Aspiro e altri appassionati ciclisti, si è cimentato con un tour della Campania in bicicletta, tra Vesuvio, Costiera Amalfitana e Napoli.
Per il 2020, parafrasando la celebre regola benedettina “Prega e fai fatica”, il presidente Tuis ha lanciato il motto “Pedala e prega”, perché «pedalando, ricordiamo che il nostro andare giungerà a un traguardo». —
Giovanni Monforte
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