Effetto Vanoli, il Venezia ritrova la vittoria a Palermo. Decide Pohjanpalo

I tre punti tornano dopo due mesi. Joronen in vena di prodezze: para un rigore a Brunori ed è prodigioso su Di Mariano. Nel finale il Var annulla un gol ai rosanero

Alessandro Ragazzo
vatrella foto er palermo venezia gol pohianpaolo
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Prima vittoria di Paolo Vanoli sulla panchina del Venezia, che gioca un gran bel primo tempo dove avrebbe meritato di segnare, mentre nella ripresa gli arancioneroverdi sanno stringere i denti e tornano a casa con un successo che mancava da quasi due mesi. Decisivo Pohjanpalo nel secondo tempo. Sugli scudi Joronen, che prima respinge un rigore a Brunori e poi è prodigioso su Di Mariano. L’arbitro Manganiello annulla al Var la rete del pareggio di Bettella.

Quadro tattico

Si parte sotto la pioggia battente; Vanoli mescola un po’ le carte rispetto a quanto si era visto contro la Reggina, anche se il 3-5-2 è confermato: Ceppitelli gioca al posto di Modolo, in mezzo al campo non ci sono Busio e Fiordilino ma Tessmann e Andersen, Candela va sulla destra, Zampano sulla sinistra. In attacco, c’è ancora la coppia Pohjanpalo-Johnsen. Per Corini non ci sono grosse novità e punta ancora sul 4-3-3; in campo gli ex Venezia Mateju, Segre e Di Mariano, Stulac parte dalla panchina.

Che bel Venezia

Dopo i primi minuti un po’ timidi, il Venezia inizia a prendere coraggio ed è abbastanza stabile nella metà campo rosanero. Però manca la cosa più importante: segnare. E non è un dettaglio da poco. Gli arancioneroverdi si muovono bene, occupano con intelligenza gli spazi, la corsia di sinistra composta da Zampano-Johnsen è molto attiva ma i tiri in successione di Crnigoj, Pohjanpalo, Tessmann non fanno centro.

Il Palermo prova a reagire, non riesce a pressare alto ed è il Venezia a menare le danze sotto l’acqua. Anzi, ci vuole una respinta di Pigliacelli a negare il vantaggio ad Andersen e hai la sensazione di una squadra che meriterebbe di essere davanti. E lo pensi ancora di più quando in chiusura di tempo, quando prima una botta rasoterra da appena dentro l’area di Crnigoj fa urlare al gol ma Pigliacelli, non si sa come, devia in angolo. Poi, dal successivo angolo, ci prova al volo dal limite Zampano e la sfera è fuori davvero di un nulla. Finita? Macchè.

Il Venezia prende d’assalto l’area di casa e ancora con Johnsen e Ceccaroni non riesce a sfondare. Si va al riposo con un Corini che ha la faccia di uno che l’ha scampata bella, mentre se Vanoli può essere contento della prestazione, dall’altro si vince se si segna e i gol mangiati sono stati tanti, forse troppi.

Rischi

Si sa che le partite cambiano dopo l’intervallo e il Venezia si salva con la Var, quando Manganiello non conferma al monitor il rigore dato per il contatto fra Joronen e Brunori; a proposito, tutto è nato da un pessimo passaggio di Candela che rischia di vanificare quanto di buono si era visto prima. Vanoli vuole dare un segnale chiaro alla squadra e toglie Crnigoj per Cheryshev.

Così a forza di provarci, il Venezia segna; tiro da fuori di Candela, c’è una deviazione che favorisce Pohjanpalo che non può sbagliare. Solo che il Venezia deve subito sudare freddo; il Palermo attacca a testa bassa, Manganiello vede un braccio largo di Wisniewski, sul dischetto va Brunori ma Joronen respinge. Sulla ribattuta, l’attaccante manda in curva. Intanto Cheryshev deve salutare la compagnia per un problema muscolare, mentre Joronen è prodigioso su Di Mariano.

Assedio finale

Inizia la girandola dei cambi dall’ultima dall’altra parte e c’era da aspettarsi un Palermo arrembante. Altro giro al Var per l’arbitro che annulla l’1-1 di Bettella per un fuorigioco di Soleri e stavolta va bene. L’episodio sembra sgonfiare i rosanero e il Venezia torna a casa con un successo sofferto ma meritato. 

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