Dorina Vaccaroni: «Per Erica e Martina un grande futuro»

La ex olimpionica incita le nuove leve del CSM “Di Rosa” «Ora la fase più dura. Io? Mi piacerebbe insegnare a Mestre»

MESTRE. Nella scherma il suo nome è leggenda. Dici Dorina Vaccaroni e subito vengono in mente i trionfi che l’hanno vista protagonista sulle pedane del fioretto internazionale per quindici anni. Allieva di Livio Di Rosa, è stata uno dei simboli di quella generazione di fenomeni che il Circolo Scherma Mestre ha imposto all’attenzione generale dagli Anni Settanta agli Anni Novanta. Oggi insegna l’arte del fioretto, si dedica alla bicicletta, e non nasconde un sogno: «Quello di poter allenare a Mestre, mi piacerebbe moltissimo, ma non c’è mai stata la chiamata...». Per lei sarebbe un ritorno alle origini, quello al palasport di via Olimpia, luogo dove si è accesa dopo parecchi anni la nuova stella di Martina Sinigalia, mentre a Mogliano si allena Erica Cipressa, figlia dell’ex compagno di circolo di Dorina Vaccaroni, quell’Andrea Cipressa che ora è vicepresidente federale della scherma. Le nuove leve del fioretto veneziano, che si sono spartite le medaglie più pregiate nel campionato italiano Cadetti di Jesolo e hanno conquistato l’oro a squadre agli Europei disputati in Croazia, con l’aggiunta anche di un argento e un bronzo individuale, sono il futuro della scherma italiana. «La cosa importante sarà non perdere talenti come quelli di Erica e Martina – sottolinea Dorina Vaccaroni – la scuola veneziana del fioretto ha grande tradizione, è sempre stata molto forte, ma dopo i 15-16 anni ci vuole tanta bravura per non perdere per strada possibili campioni o campionesse. I circoli, i maestri e le famiglie hanno un ruolo fondamentale. Io a 29 anni ho smesso per tornare a studiare e pensare alla famiglia e al futuro lavorativo. La scherma è considerata sport minore e non ci sono guadagni facili come quelli che si possono fare nel calcio. I giovani a una certa età sono costretti a scegliere tra sport o scuola, anche perchè questi due elementi non viaggiano in simbiosi come in altri Paesi».

Dorina Vaccaroni oggi ha 48 anni, nel suo palmares ci sono tre Coppe del Mondo, cinque ori mondiali, un titolo europeo e un oro, un argento e un bronzo olimpico, senza contare gli altri piazzamenti. «Ai miei tempi non c’erano gare giovanili di livello internazionale come quelle che Erica e Martina stanno affrontando ora – prosegue l’ex campionessa – ma è un bene per loro poterle affrontare ora e crescere. La stessa opportunità che la Cipressa ha in queste ore di partecipare al Trofeo Lancia di Torino per la Coppa del Mondo senior, è e sarà per lei fondamentale. Anche io la feci a 15 anni chiudendo terza. Ora nella scherma si ha il vantaggio di entrare nei gruppi sportivi delle forze armate o dell’ordine, vuol dire molto per poter proseguire senza pensieri. Poi ci vuole un pizzico di fortuna, un buon circolo alle spalle e gente con la passione per l’insegnamento». Dorina Vaccaroni insegna ora a Bassano e all’estero, e dopo essersi augurata che il futuro del fioretto veneziano possa proseguire con altri successi grazie a Cipressa e Sinigalia, si guarda alle spalle, apre la valigia dei ricordi e ripensa ai bei tempi del Circolo Scherma Mestre. «Rivedo tanti ricordi, bellissimi e costellati di successi in tutto il mondo. Eravamo un gruppo davvero affiatato, ci allenavamo per gran parte della giornata e assieme si stava benissimo. In via Olimpia siamo cresciuti con il dna della vittoria. Poi le nostre strade si sono divise, ma con il maestro Livio Di Rosa è stato fatto un lavoro fantastico». E le nuove leve del fioretto veneziano puntano a ripercorrere quella strada che ha visto Dorina Vaccaroni salire sul tetto del mondo, e ad attenderle, per ora solo a livello giovanile, ci sarà proprio la rassegna iridata alla quale Cipressa e Sinigalia saranno chiamate dal 31 marzo a Mosca sognando una nuova medaglia d’oro.

Simone Bianchi

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