Dorina pronta per il coast to coast

Ciclismo. Nei programmi del 2013 della Vaccaroni una fantastica impresa negli Usa. «Ma che delusione Armstrong»

VENEZIA. Ha chiuso il 2012 ai vertici del ranking delle prove gran fondo di ciclismo, tra poco più di un mese riprenderà le gare, ma il sogno di quest’anno è rappresentato dalla traversata coast to coast degli Stati Uniti. L’eterna Dorina Vaccaroni non finisce di stupire, punta ad obiettivi sempre più prestigiosi e la voglia di vincere non viene mai meno. Nata al Lido di Venezia, 49 anni sulla carta di identità, la determinazione è sempre quella di quando trionfava sulle pedane di tutto il mondo nel fioretto femminile. «Amo lo sport e amo vincere, mi sto preparando per la nuova stagione e voglio dare il massimo come ho sempre fatto» conferma la campionessa veneziana, «la sfida gara americana è un sogno da realizzare, cinquemila chilometri che i migliori percorrono in nove giorni. Ora la bicicletta è nel mio cuore, intendo continuare a vincere».

Una stagione che potrebbe essere caratterizzata da un cambio di maglia. «Sono fatta così, cerco continuamente nuovi stimoli, e sono in trattativa con una società veronese. Lascerò probabilmente la Alpilatte, con la quale i rapporti sono ottimi, ma come si cambiano bicicletta e abbigliamento, il cambio di squadra dà nuovi spunti per imporsi». E nel frattempo si è chiusa anche la vicenda che nell’autunno scorso la vide al centro di un caso di presunte irregolarità nella gran fondo disputata a Feltre. Fu squalificata dopo una falsa testimonianza contro di lei, quindi riammessa in classifica perchè non aveva ricevuto alcun aiuto in gara. «Io sono sempre stata corretta, ho sempre fatto una lotta totale contro gli aiuti e in primis il doping. Gli organizzatori feltrini mi hanno pagato i danni di immagine. Mi alleno tutti i giorni, se vinco è perchè mi preparo bene e sono forte. Faccio ancora oggi una vita da atleta in maniera totale, ed è stato riconosciuto che nessuno mi aveva spinta in gara. Forse qualcuno voleva farsi pubblicità sfruttandomi». E il tema del doping, Dorina Vaccaroni lo affronta di petto proprio in tema di ciclismo. «Lance Armstrong mi ha delusa moltissimo, mi è crollato un mito con la sua vicenda legata al doping. Purtroppo nel ciclismo, come in molti altri sport di fatica e resistenza, il doping esiste. Mi fa schifo e tutti sanno che le sostanze illecite girano in abbondanza. Ma il torto principale ce l’hanno proprio gli atleti, perchè sono loro a decidere di doparsi e questo non lo accetto. Se non sei forte o non lo sei più, fine dei giochi, ti ritiri oppure vai più lento degli altri. Mi chiedo come un atleta possa gareggiare, magari vincere, sapendo di barare ed essere dopato. È una vergogna. E se adesso Armstrong lo riabilitano farà il triathlon, e per resistere alla fatica, cosa farà stavolta?».

Dorina Vaccaroni che comunque la scherma ce l’ha sempre nel cuore. Allena a Lugano (spada), Belluno (fioretto) e a Mogliano nella sua palestra fa lezioni private e prepara atleticamente molti schermidori. «Mi mancano le gare in pedana, certo» ammette la campionessa olimpica di Barcellona, «però tra i master in Italia è troppo facile, dovrei pensare di gareggiare all’estero. Qui ci sono molte persone che si impegnano per ottenere un risultato tra i master, ma presentarsi lì sarebbe come rubare le caramelle. Giusto dare spazio a loro, in carriera ho già vinto tanto, magari più avanti, chissà».

Simone Bianchi

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