Dalmasson: Reyer, squadra costruita per vincere
Il tecnico: «Avrò una rosa di altissimo livello con sole prime scelte»

MESTRE. Eugenio Dalmasson si coccola la rosa a disposizione che si sta formando: una squadra d’altissimo livello con notevoli qualità tecniche e un bagaglio di esperienza enorme. La Reyer non è ancora al completo, mancano un play e un’ala-pivot.
«Ci siamo davvero. Per otto-decimi la squadra c’è - ammette il tecnico mestrino - Sono arrivati giocatori di primo livello, tutti ragazzi abituati a vincere. Bisognerà plasmare queste personalità, ma questo avverrà sul campo e ci sarà tutto il tempo per presentarci al meglio al via della stagione. Rispetto allo scorso torneo, siamo in anticipo di quasi un mese. Non scordiamoci che per varie motivazioni la squadra dell’anno scorso fu fatta a fine luglio, naturalmente avendo a disposizione una rosa più ristretta di giocatori disponibili - aggiunge - Quest’anno ci siamo mossi con estremo tempismo, arrivando a prendere le nostre prime scelte e anticipando la concorrenza di altre squadre».
La modifica in corsa dell’utilizzo degli under ha consentito all’Umana di riconfermare Ferri e Prandin. «Sono contento di poter continuare a lavorare con questi due giocatori - precisa Dalmasson - “Bobo” è stata una grande rivelazione e Michele meritava un’altra chance dopo una stagione molto tribolata a causa degli infortuni. Siamo tutti legati a lui sul piano effettivo». La Reyer non ha ancora sciolto le riserve sul play, anche se a lungo è stato abbinato Mattia Caroldi. «Bisogna valutare tanti aspetti e tenere in considerazione le situazioni di mercato - conclude il coach - Credo comunque che nel giro di qualche giorno prenderemo la decisione finale».
Intanto la famiglia granata si è stretta attorno a Paolo Alberti, il pivot milanese arrivato dalla Fulgor Omegna, per la scomparsa del fratello Lorenzo a causa di una lunga malattia, che lo aveva costretto a lasciare lo scorso anno la Marcora Legnano in serie C/1. Oggi ricorre l’anniversario della prima esibizione di pallacanestro in Italia, avvenuta proprio a Venezia, allo stadio militare di Sant’Elena che l’esibizione delle allieve di Nomi Veronesi Pesciolini.
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