Dal Sie, la “Razza Piave” non molla
"Razza Piave": li chiamavano così, i nostri nonni, quelli che con il fiume sacro alla Patria condividevano nei loro racconti la terra e l'aria diventando un tutt'uno. Gente con il fisico forgiato dalla fatica e con il carattere tagliato con l'accetta: mani forti, poche parole - rigorosamente in dialetto - e tanto, ma tanto lavoro. "Razza Piave", nei ricordi di chi ha calcato i campi da rugby a cavallo tra i '70 e i '90, era anche il secondo nome di chi, a San Donà e dintorni, aveva saputo piantare radici solide dentro un mondo ovale fatto di concetti tanto semplici quanto brutali, regole chiare (scritte e non) e un codice identitario da portare in giro per l'Italia orgogliosamente fuso con i colori della propria maglia, bianca e azzurra a bande larghe orizzontali. "Piazza-Pivetta-Dal Sie" risuona da queste parti come "Zoff-Gentile-Cabrini" nel resto d'Italia: un pezzo di storia che parte dallo sport ma che poi diventa molto altro. «E malgrado sia passato tanto tempo, quel modo di sentirsi così sandonatesi io lo vedo ancora nei ragazzi che stanno giocando adesso. Certo, le generazioni sono diverse e il rugby è cambiato, ma certe cose no, e la maglia, qui a San Donà, ha ancora tutto il peso del suo significato». Mauro Dal Sie, Uomo dell'Anno 2012 premiato davanti a squadra e pubblico al termine del derby contro il Petrarca, ancora non si capacita dell'onore ricevuto: «Il premio è davvero speciale, per le motivazioni che lo hanno determinato e per chi lo ha deciso, tutte personalità che hanno fatto la storia di questo Club». Peccato per la sconfitta: «Padova è stato più cinico nei momenti decisivi» spiega Dal Sie «noi dobbiamo ancora crescere a livello di esperienza, ma il lavoro impostato sta dando i suoi frutti e ai ragazzi non si può rimproverare nulla dal punto di vista del carattere». Con le Fiamme Oro nel mirino tra due settimane, l'appuntamento di sabato 30 in casa della capolista Viadana appare dal destino segnato: «Andiamo ad affrontare la mischia più dura del campionato. Giocheremo al massimo delle nostre possibilità: a questo sport non si parte mai sconfitti prima del calcio d'inizio, è bene che questo sia chiaro a tutti».
Gianluca Galzerano
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