Dal Canto: «Così fa male Ma è anche colpa nostra»

Rabbia e delusione tra i giocatori. Vigorito: «È stato come un suicidio» Giorico: «Ci sarebbe stato stretto anche il pari». Martinelli: «Peccato, gol inutile»
Simone Bianchi
vicenza venezia martinelli e castiglia
vicenza venezia martinelli e castiglia

VICENZA. Due gol subiti i meno di un minuto fanno male, e l’allenatore del Venezia non manca di rimarcarlo a fine partita. «Una sconfitta che brucia, perché nella situazione in cui ci siamo trovati, con l’uomo in più, non si possono sbagliare certe occasioni per raddoppiare e chiudere una partita che si può vincere tranquillamente» spiega Alessandro Dal Canto, «occasioni clamorose gettate al vento invece di dare il colpo del ko a un derby come questo, ma non possiamo negare che nel primo tempo il Vicenza abbia giocato meglio di noi. Poi, se non ci fosse stata la deviazione sul tiro di Jadid, la partita sarebbe morta. Domenica dovremo fare risultato a tutti i costi con il Pavia». Dal Canto ammette un po’ di emozione prima della partita. «Ho passato tanti anni a Vicenza tra campo e panchina. La tensione la sento tutte le mattine visto che abito in zona, ma se abbiamo perso stavolta, dobbiamo considerare che di fronte avevamo una squadra con grandi nomi. Anche noi abbiamo schierato gente esperta, ma invece pecchiamo di malizia. Nonostante questo, ai playoff ci possiamo arrivare».

L’autore del gol del Venezia, Alessandro Martinelli, racconta così la sua prima gioia in carriera. «Non avevo mai segnato tra i professionisti, solo qualche rete nelle giovanili. Dopo il corner ho vinto un rimpallo, e quando ho alzato la testa mi sono trovato davanti una autostrada. Vicino all’area mi sono accorto che c’era anche Bocalon, ma quando ho visto uscire il portiere mi sono defilato e ho deciso di provare a tirare. Sarei stato più contento se fosse servito a qualcosa. Abbiamo giocato bene, ma il Vicenza in quel minuto ci ha uccisi». Prima dell’inizio l’incontro con il connazionale Padalino. «Ci conosciamo, siamo entrambi del Canton Ticino. Ci siamo salutati e poi si è pensato a giocare». Davide Carcuro aggiunge: «Un blackout inspiegabile, e ci resta l’amaro in bocca per tre punti che potevamo portare a casa senza problemi. La partita era stata preparata bene, il primo tempo eravamo riusciti a contenere il Vicenza, e dispiace anche per il mister». Un ragionamento che trova concordi anche altri compagni di squadra. «Una grande occasione al vento» sottolinea Daniele Giorico, «già il pareggio sarebbe stato stretto, figuriamoci una sconfitta maturata in questo modo. Sull’1-1 abbiamo avuto una amnesia come a Como, ed è quindi una partita difficile da commentare». Il portiere Mauro Vigorito va giù duro. «Per noi è stato come un suicidio. Questo derby era sentito e lo stavamo conducendo bene e con merito. Quel tiro deviato di Jadid ci ha scossi, e poi siamo stati poco lucidi alla ripresa del gioco. Visti gli altri risultati, siamo qui a commentare un’occasione persa». «Sono entrato sull’1-0 per noi e la squadra era viva, poi non so davvero cosa possa essere successo nei minuti seguenti» commenta Nicola Capellini, «il secondo gol ci ha tagliato le gambe. Margiotta non ha detto nulla per la traversa colpita. Un’azione che è l’emblema del momento sfortunato che stiamo passando».

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