Colbacchini, una vita sempre in pista

«La nostra disciplina è fondamentale, la base per fare qualsiasi attività sportiva»
JESOLO. Cronometro al collo e metro stretto nel pugno della mano lo accompagnano dalla bellezza di cinquant’anni da quando cioè ha iniziato a insegnare educazione fisica alle scuole medie “Michelangelo” di Jesolo Paese.


Per tutti, dai suoi alunni agli atleti ed amici, Valter Colbacchini è il professore, anche se per i suoi ideali sportivi e per tutte le discipline che ha insegnato, è più giusto definirlo come un educatore di sport. Da ragazzo correva i mille metri in pista e la campestre nelle gare provinciali ed era quasi imbattibile. Gli altri partecipanti quasi sconsolati mormoravano “ragazzi c’è Colbacchini, chi arriva secondo oggi? ”.


Classe 1938, Valter Colbacchini è la leggenda vivente dello sport jesolano, partendo dalla sua atletica leggera che ha sempre insegnato dopo il diploma ottenuto all’Isef di Bologna. «L’atletica è un insieme di discipline agonistiche che prepara l’allievo ad affrontare ogni tipo di attività sportiva, per questo l’ho sempre ritenuta fondamentale e una base da cui partire», spiega il professor Colbacchini. Atletica sì ma soprattutto basket e le due cose sono strettamente legate. Da una sua idea è nato il Basket Club Jesolo.


«Quando nel 1968 ho fondato la società del B. C. Jesolo tutti i miei giocatori avevano fatto atletica alle mie lezioni a scuola. Di quella squadra facevano parte Paolo Montino che ha iniziato con il salto agli ostacoli, come anche Renato Pasquali. Claudio Bianchin con il salto in alto, Lino Rossetto con il lancio del disco, Tiziano Bergamo come fondista e Luca Capecchi il salto in alto. Ai Giochi della Gioventù di quell’anno», ricorda, «arrivammo a giocarci la finale contro la Reyer alla Misericordia e nel giro di quattro anni vincemmo quattro campionati. Dalla Prima Divisione arrivammo in serie C e il bello è che la squadra era composta solamente dai miei studenti della “Michelangelo”.


Colbacchini è stato allenatore di basket anche del San Donà e anche qui vince quattro campionati in cinque anni, portando la squadra dalla D in serie B. E anche preparatore atletico del calcio Jesolo dei fratelli Federico e Guglielmo “Memi” Casarotto allenato da Mario Ardizzon (1981-82) che sfiorò la promozione in C2. I successi più belli sono arrivati alla guida della Atletica Jesolo.


«Ho iniziato ad insegnare atletica a scuola per dare la possibilità a tutti gli scolari di parteciparvi, avevo allievi con i fisici più diversi. Una volta si diceva “vieni all’atletica, non farai panchina”, insomma era una possibilità per tutti di praticare uno sport». Come se la cavano i giovani nelle attività sportive?


«L’approccio dei giovani di oggi parte dal divertimento e quando si accorgono che c’è da fare fatica sono meno motivati. Ma così non si arriva da nessuna parte e questo vale anche per lo studio ed il lavoro». Ha già trovato un suo erede? «Certamente, Luana Zanusso che è già vice presidentessa della nostra società di atletica, sta facendo un lavoro fantastico».


Thomas Maschietto


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