Chiara Ganga, che sfortuna Per una caduta dalla bici lesione a crociato e menisco

Noale. Maledetta bicicletta… Non il trucco che riesce a pochi talenti, quello che fa tanto arrabbiare i difensori. No, proprio sella, telaio e catena, il colmo per una che alla palla dà del tu come lei. «Cosa devo dire… una piccola distrazione mentre lunedì stavo tornando a casa con la bici, sono caduta e tutto il peso mi è andato sul ginocchio che ha fatto crac…». Chiara Ganga gioca a calcio, trevigiana doc, laurea in Sociologia a Padova. La sua squadra è la Noalese 2013 Calcio a 5, capolista nel girone A di Serie A2, lei capitano, bomber e leader con 15 goal messi a segno finora, una forza della natura capace di far reparto da sola lì davanti, con la piccola caratteristica di essere letteralmente perseguitata dalla sfortuna. La caduta ha provocato una contemporanea lesione al crociato posteriore e al menisco (tra venti giorni si saprà come intervenire ed i relativi tempi di recupero), identica combinazione capitata nel gennaio 2017 all’altra gamba. «Curioso vero? In quell’occasione sono stata operata subito, poi per una piccola complicazione ho dovuto subire un secondo intervento, altro mese di riabilitazione, rientro e dopo un mese altro infortunio, stesso ginocchio, questa volta al legamento collaterale…».
Occhi alti al cielo, il capitano sorride alla sfortuna. «Dopo quel brutto periodo sono comunque riuscita a giocare le ultime partite della stagione scorsa. A me piace allenarmi, fare fatica, in palestra ci vado tutti i giorni, non è stato un problema sacrificarmi per rientrare in forma. Quest'anno poi l'allenatrice (Arianna Barcaro, ndr) ha voluto darmi fiducia nominandomi capitano, cosa che mi ha riempito di orgoglio».
Non si risparmia mai, Chiara, spalle alla porta a prendere botte con un istinto del goal come se ne vedono pochi in giro. Eppure, il destino era ancora lì ad attendere beffardo: «A novembre mi buttano giù male e mi fratturo il coccige, altro mese di stop e di fisioterapia affidandomi alle mani magiche della nostra Elena Pinton, a dicembre ci sono, con la squadra che girava già a mille, giocando un calcio a 5 secondo me di ottimo livello». Un attacco devastante, tra lei e la Gabbiadini: «La persona calcisticamente più intelligente che abbia mai conosciuto, oltre che una delle più umili malgrado il suo curriculum tra Nazionale e Serie A. Con lei mi trovo benissimo, cerco di rubarle con l'occhio i punti forti, ma quando fa certe cose in velocità davvero penso sia inarrivabile». Nel frattempo il gruppo attende con ansia il decorso, idem le altre squadre: sulla natura delle rispettive motivazioni i dubbi sono però davvero pochi. —
Gianluca Galzerano
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