Buscaglia (ex Bears) in serie A con Trento

MESTRE. Dal Taliercio al Taliercio: Maurizio Buscaglia ha completato il viaggio. Il tecnico nato a Bari, ma ormai padovano d’adozione, debuttò come head coach sulla panchina dei Bears Mestre e il prossimo anno ritornerà quasi sicuramente al Taliercio da avversario, sulla panchina dell’Aquila Trento che ha guidato alla storica promozione in serie A.
Da avversario della Reyer, come nella primavera del 2006, quando contese al quintetto guidato da Daniele Rubini il salto in B d’Eccellenza, una battaglia risolta solo a gara-5 e da quel successo inizio la scalata granata verso i professionisti. Otto anni dopo anche Maurizio Buscaglia si ritrova in serie A, dopo aver schiacciato in finale Capo d’Orlando e le ambizioni di Gianmarco Pozzecco. La scalata di Trento ai vertici del basket nazionale è marchiata da Maurizio Buscaglia: promozione in B/2 nel 2005, promozione in Lega Due nel 2012, Coppa Italia di Lega Due nel 2013, promozione in serie A nel 2014 dopo aver vinto la regular season e dopo aver centrato un anno fa la semifinale. Un lungo viaggio partito dal Taliercio nel 2000 per il quarantacinquenne tecnico nato a Bari, vissuto in Umbria, padovano d’azione e cresciuto cestisticamente prima a Piove di Sacco e poi ai Bears di Roberto Casson. Prima come allenatore delle giovanili, assistente di Guidi e Friso, poi capo allenatore nella stagione 2002-2003 culminata con la retrocessione in B/2. Poi quattro stagioni a Trento, l’incrocio con la Reyer e l’interminabile serie di finale nel 2006, il ritorno per una stagione ai Bears, l’ultima degli Orsi tra i professionisti, portati alla semifinale promozione contro lo JesoloSanDonà di Stefano Teso, un passaggio a Perugia e infine il ritorno a Trento per un altro quadriennio, quattro stagioni d’oro per Maurizio Buscaglia, che prima di iniziare i playoff aveva anche ricevuto il riconoscimento come miglior allenatore dell’anno dell’Adecco Gold. Festeggia la promozione anche un ex giocatore della Reyer, visto che il pivot dell’Aquila Trento era Luca Lechthaler, una volta tanto “propheta in patria”. (m.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia