Austin Daye: «Quel pallone tirato con tutti i compagni»

Basket Serie A. Parla il grande protagonista della vittoria all’ultimo respiro contro la Virtus Bologna. «Qui alla Reyer ho trovato l’ambiente ideale»  
cruccu foto er venezia bologna esultanza
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MESTRE. Una magia, l’invenzione di un fuoriclasse. Austin Daye si candida a diventare il nuovo beniamino del Taliercio, dopo la tripla che ha mandato in paradiso la Reyer e steso una Virtus Bologna, piegata dall’invenzione dell’ex giocatore dell’Hapoel Gerusalemme quando già pregustava di aver beffato i campioni d’Italia sul loro campo. Daye è stato “sepolto” dall’abbraccio dei suoi compagni, in primis da Tonut, quando staff tecnico e compagni in panchina si sbracciavano per indicare che la partita non era ancora terminata, anche se Daye aveva lasciato solo 36 centesimi sul cronometro delle speranze della Virtus. Daye è un fuoriclasse, madre natura gli ha regalato un talento cristallino, ma il figlio di Darren, tricolore a Pesaro, è anche una persona perbene, che non fa pesare il fatto di aver giocato per anni nell’Nba e di aver vinto un titolo con San Antonio. E anche le sue parole nel post gara lo dimostrano. «Sono molto felice di aver regalato alla Reyer questa vittoria» ha spiegato il numero 9 granata, «io sono stato soltanto l’esecutore dell’ultima azione. Voglio condividere questo canestro con Marquez Haynes, che mi ha servito come avevamo stabilito, dopo essersi attirato addosso un paio di giocatori avversari. Domenica è toccato a me decidere in volata la partita, ma l’ultima azione fa parte di una partita intera ed è merito di tutta la squadra se eravamo ancora in corsa prima del mio tiro». Arrivato in corsa per sostituire l’infortunato Gediminas Orelik, Austin Daye ha pagato nelle prime uscite una condizione fisico-atletica non ottimale, lontana da quella dei nuovi compagni di squadra, oltre a dover apprendere rapidamente i dettami tecnico-tattico di De Raffaele. «È il miglior allenatore che ho avuto negli ultimi anni» aggiunge senza tanti fronzoli Austin Daye, «mi ha spiegato quello che serviva alla squadra, quello che voleva da me, senza mettermi tanti lacci, lasciandomi libero di esprimere le mie qualità, il mio basket. L’ho detto a tutti, alla mia famiglia, a mio padre Darren, a chi mi circonda: mi trovo benissimo alla Reyer. È stata una scelta azzeccata quella di venire a Venezia».

La sosta è servita a Daye per migliorare la sua condizione fisica e per inserirsi meglio nel gruppo granata. «Mi serviva lavorare, lo stop del campionato è stato utilissimo per mettere nuova benzina nelle gambe» ha ammesso l’ala-pivot della Reyer, «dovevo avere pazienza, calarmi nella nuova realtà, capire e sistemarmi».

Oltre alla tripla decisiva, Daye ha chiuso con 20 punti in 23’ sul parquet con l’aggiunta di 7 rimbalzi, 5 falli subiti (e 7 tiri liberi tirati) e 1 assist per una valutazione complessiva di 25. La Reyer continua il suo volo in testa alla classifica, a braccetto con l’Olimpia Milano: dopo aver superato il periodo nero di dicembre, a partire dalla gara casalinga contro Sassari, il quintetto campione d’Italia ha vinto otto delle nove partite disputate, di cui quattro di fila in trasferta.

Michele Contessa

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