Antognoni, rimpianti viola «Uno scudetto volato via»

Il leggendario capitano della Fiorentina ospite alla “Nave de vero” di Marghera Incontro con i tifosi, foto, autografi e talk show. «Una volta dissi no alla Roma»
Di Thomas Maschietto

MARGHERA. Giancarlo Antognoni, una bandiera di Firenze, un mito per i tifosi viola. Un personaggio del calcio di altri tempi, quando per i calciatori contava di più la maglia che indossavano rispetto ai soldi e le televisioni non erano così invadenti. Il “bell’Antogno” come lo chiamano ancora a Firenze è una persona che non si fa problemi a farsi dare del “tu” e ad invitarti a mangiare al suo tavolo una pizza davanti ad una birra se condividi con lui le stesse passioni, il calcio e la sua Fiorentina. L’ex capitano viola e campione del mondo di Spagna ‘82 è un antidivo, non sente il bisogno di giocare a fare il “personaggio”. Qualche giorno fa Giancarlo Antognoni qualche giorno fa è stato ospite al centro commerciale Nave de Vero a Marghera per il primo appuntamento di “Talk Show Mondiale”, una programma di serate tra cabaret e momenti di sport pensato per commentare i Mondiali di calcio che si stanno svolgendo in Brasile insieme ai protagonisti dello sport e dello spettacolo. “Antonio”, altro nomignolo usato dai suoi vecchi tifosi viola ormai butta sul brizzolato ed riconoscibilissimo per gli immancabili braccialetti al polso sinistro. Al suo fianco non ci sono muscolose guardie del corpo, come va di moda oggi tra i giocatori di un certo spessore, ma solo Michele Fratini, il braccio destro o meglio l’amico fidato di Antognoni. Chi lo avvicina per un autografo o per farsi immortalare in una foto ricordo diventa la star della serata. Come per esempio Maurizio Sorato di Noale che nella festa del suo addio al celibato, si è messo, vestito da donna, in posa al fianco di Antognoni. E l’ex numero dieci della Fiorentina, divertito, non ci ha pensato su due volte per farsi fotografare insieme a lui chiedendogli scherzosamente un appuntamento galante. Antognoni si lustra gli occhi quando gli portano l’album delle figurine Panini del campionato 1981-82. «Questa è la formazione che ha perso lo scudetto all’ultima giornata contro la Juventus» ricorda andando velocemente alla pagina dedicata alla Fiorentina, «quell’anno ero il capitano di una Fiorentina che aveva Galli in porta Vierchowood in difesa, Pecci a centrocampo, Daniel Bertoni, Graziani e Massaro in attacco. L’anno dopo arrivò Pasquale Iachini che batteva cross come pochi in Italia». Una pausa, un sospiro. «Ci annullarono un gol regolare di Graziani a Catanzaro nell’ultima giornata, e lo scudetto lo vinse la Juventus. Ma la rivalità tra le due tifoserie esisteva ben prima del mio arrivo a Firenze». Antognoni ha giocato quindici anni con la maglia della Fiorentina. «Dino Viola mi contattò personalmente per andare a giocare a Roma, tra l’altro mia moglie Rita è di Roma. Ma decisi di rimanere, volevo vincere lo scudetto con la Fiorentina, e anche se non ci riuscii, l’affetto che mi dimostra tutt’ora la gente vale come cinque scudetti vinti». Il talk show che ha visto Antognoni protagonista sul palco insieme a Leonardo Fiaschi di radio 101 nelle vesti di Antonio Conte è stato molto applaudito dal pubblico. Sul palco poi si è scatenata la caccia all’autografo: Michela Golfetto di Mirano ha voluto fare un regalo al papà Angelo tifoso della Fiorentina portandogli a casa autografo e foto con Antognoni, mentre i tifosi di Chioggia Massimo e Fabio Bellemo hanno avvolto Antognoni con la bandiera della Fiorentina.

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