«Agnellini, fatto irrilevante»
L'avvento dell'ex estremista di destra non crea scandalo. Simionato: «Una decisione interna». I politici della città non bocciano i fratelli Poletti
MESTRE. Il sindaco Massimo Cacciari stringe le spalle e glissa («Sono affari del Venezia, la cosa non mi tocca per nulla»), il mondo politico veneziano osserva e valuta l'annuncio dell'ingresso nella società arancioneroverde di Roberto Agnellini, un passato lontano nel tempo nell'estremismo di destra, un presente nel mondo dell'arte e con la passione per il Venezia trasmessa dai fratelli Poletti. L'osservazione più amara arriva da Renato Boraso, presidente del consiglio comunale veneziano, che rileva il disinteresse di Venezia e di Mestre di fronte agli sforzi finanziari operati dai fratelli Poletti.
«E' inutile continuare a guardare al passato, ritengo invece un fatto positivo - ha sottolineato Renato Boraso - constatare che finalmente una persona ha deciso di fare un investimento nel Venezia e di affiancare il Poletti Team. L'elemento negativo è un altro: Agnellini non è un imprenditore veneziano, ma si è appassionato del calcio veneziano. Mi chiedo, allora, dove siano i rappresentanti delle categorie economiche della città. I fratelli Poletti hanno sempre tenuto aperte le loro porte. Da quando hanno preso in mano il Venezia, hanno sempre manifestato ampia disponibilità ad accogliere nuovi soci, ma nessuno si è mosso in città»
«La scelta di Agnellini come socio di minoranza - ha aggiunto Sandro Simionato, assessore comunale allo sport - è una decisione interna alla società Venezia e tale deve essere vista. L'amministrazione comunale non può entrare nel merito di questa scelta, ma solo fungere da garante che tutte le componenti della società e della tifoseria siano confacenti con la nostra città». Dalla politica all'economia, un passo breve, che coinvolge Mauro Pizzigati, presidente del Casinò di Venezia, main sponsor da due stagioni anche della squadra di calcio, oltre che partner di tanti altri club e di numerose iniziative sportive. «Apprendo in questo momento dell'ingresso nel Venezia di Roberto Agnellini. Lo sponsor non ha voce in capitolo nelle scelte operate dalle società - ha sottolineato l'avvocato veneziano - noi siamo lo sponsor del Venezia e continueremo a restare vicini al Venezia. Se chi entra, ha ottime intenzioni, e contribuisce a far compiere un salto di qualità, non vedo perché debba essere contrastato»
Favorevole all'ingresso nel Venezia è Raffaele Speranzon, esponente di punta di Alleanza Nazionale, candidato sindaco alle ultime amministrative in città. «Mi sembra ridicolo rispolverare storie vecchie di trent'anni, e passa, soprattutto quando si parla di sport e non di politica. Il Venezia è una società sportiva e non un'istituzione, dove forse non è opportuno chiamare elementi con un passato poco cristallino. Se Agnellini contribuirà con il suo impegno economico a garantire un futuro migliore al Venezia, credo che debba essere accettato da tutti, senza star lì a rivangare storie vecchie di 34 anni. Vale per lui come tutti coloro che vorranno dare una mano ai fratelli Poletti».
Chiusura con Carlo Pagan, vicepresidente della commissione sport del Comune di Venezia. «Non possiamo avere dei pregiudizi verso persone che vogliono essere di aiuto allo sport - ha spiegato l'architetto mestrino, nonché tecnico della Mestrina Pallanuoto - e vuole fare un investimento nello sport. E' comunque una questione delicata che bisognerebbe affrontare seduti attorno a un tavolino, a cominciare dal sindaco e dai dirigenti del Venezia».
I politici, quindi, non condannano i fratelli Poletti per la scelta di aver inserito in società un imprenditore dal passato non dei migliori.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video