Violenza sugli anziani a San Donà. Botta e risposta tra Baldin e Zaia
La consigliera 5stelle chiede l’intervento della Regione come parte civile al processo e la riforma delle Ipab che non è stata fatta solo in Veneto. Il presidente assicura la prima ma glissa sulla seconda: «Servono telecamere h24»

"La Regione del Veneto sia a fianco del Comune di San Donà di Piave e si costituisca parte civile nel processo sulla casa di riposo Monumento ai Caduti". Lo ha chiesto in una nota la consigliera regionale Erika Baldin, capogruppo a Palazzo Ferro Fini e coordinatrice provinciale del Movimento 5 Stelle.
"Gli abusi scoperti dagli inquirenti - prosegue Baldin - appaiono di una gravità inaudita, sono notizie dolorose e gli articoli sui quotidiani di oggi assomigliano a un film horror.
Impensabile che cose del genere accadano in una struttura per anziani, peraltro gestita da una società pubblico-privata. Come consigliera regionale ho il dovere di chiedermi come si possa garantire la massima sicurezza per gli anziani all'interno delle case di riposo.
Credo sia urgente e non più rimandabile, da questo punto di vista, la riforma delle Ipab che in Veneto attesa da oltre vent'anni: l'amministrazione Zaia l'unica, a livello nazionale, a non averla ancora realizzata", conclude.
Nel primo pomeriggio è arrivata la risposta di Zaia. “Dalle informazioni che ho assunto oggi dagli organi di stampa risulta una situazione inquietante che non si può giustificare, è incomprensibile e diffonde angoscia in tutti noi.
Poter pensare che questi poveri anziani venivano picchiati e, addirittura, molestati pesantemente dà la dimensione di un Veneto che non riconosciamo. Seguo con apprensione quello che sta accadendo ed il lavoro della magistratura e ovviamente siamo qui a testimoniare la presenza della Regione in tutte le sedi qualora ve ne fosse la necessità. È giusto che la verità venga a galla fino in fondo, nell’interesse di tutti”.
Zaia, quindi assicura la costituzione come parte civile contro il torturatori degli anziani, ma glissa sulla riforma delle Ipab, altro tema centrale della questione.
“Colgo l’occasione per ricordare che il tema delle telecamere e della videosorveglianza che all’interno di queste strutture deve diventare obbligatoria – conclude invece Zaia - Questo obbligo non toglierebbe nulla alla maggior parte degli operatori che opera con professionalità, rispetto alle poche mele marce che ci possono essere. Quindi sì alle telecamere ovunque e h24 nelle case di riposo e a controlli serrati a tutela degli ospiti delle nostre residenze per anziani”.
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