Venezia, prostitute per fame
Le lucciole, tutte venete, ricevevano i clienti in camper disseminati lungo le statali Romea e Triestina. Quattro di questi camper sono stati posti sotto sequestro. Curiosità: nessuno dei camper è risultato di proprietà delle prostitute ma di loro amici che sono stati denunciati per favoreggiamento della prostituzione

VENEZIA.
I carabinieri mettono i sigilli ai «camper del sesso». E scoprono il velo su una realtà che si poteva intuire, ma ora viene portata alla luce: il ritorno, in questa via di mezzo tra la prostituzione sulla strada e quella indoor, fuori dagli sguardi più indiscreti, delle prostitute italiane.
Costrette a esercitare il mestiere più vecchio del mondo, confessa qualcuna di loro, perchè le loro famiglie non ce la fanno ad arrivare alla fine mese. Il camper come «un mezzo atto a integrare» il favoreggiamento (si vedrà se anche lo sfruttamento) della prostituzione. E’ lo stratagemma giuridico che i carabinieri del Nucleo Investigativo di Venezia hanno individuato - appoggiati dal pm Stefano Buccini - per colpire i proprietari dei «camper del sesso» che stazionano da anni sulle piazzole lungo la Romea, la Triestina, a Marghera.
I controlli dei carabinieri vanno avanti dal mese di febbraio. Venerdì pomeriggio il blitz in area Montiron (Tessera), lungo l’idrovia di Mira, in via dell’Elettricità a Marghera. Dodici i mezzi controllati, alcuni dei quali immatricolati soltanto un paio di anni fa, dotati di ogni comfort. Quattro sono finiti sotto sequestro preventivo. Nessun provvedimento a carico degli altri proprietari o proprietarie.
Basta non prestarlo per favorire la prostituzione, parcheggiare sulle aree sosta consentite, essere in regola con assicurazione, revisione e bollino blu e il gioco è fatto. Nessun reato, nessuna violazione amministrativa. I proprietari dei 4 camper posti sotto sequestro - un veneziano di 30 anni, un trans equadoregno che abita a Mestre, una donna di Marghera di 56 anni e una di Spinea di 57 - invece li prestavano alle amiche per farvi prostituire altre donne o uomini.
Un uso del quale - secondo quanto verbalizzato dai militari diretti dal maggiore Luca Pettinato e dal capitano Enrico Risottino - i proprietari erano a conoscenza. Scontata, quindi, la loro denuncia. Nel corso dell’operazione sono state identificate 18 donne, quasi tutte venete, poche le straniere, soprattutto albanesi. Donne, le venete, di età compresa tra i 38 e i 47 anni (vedi pezzo a lato) che si prostituivano per i più diversi motivi. Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno sequestrato 500 euro, somma considerata provento illecito dell’attività di sfruttamento. Vanno aggiunti almeno altri 200mila euro, il valore dei 4 camper sequestrati.
Argomenti:prostituzione
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