Venezia, compagnie low cost contro la tassa di imbarco

L’addizionale porterebbe un incremento di 2,50 euro

“Se la proposta fosse confermata si determinerebbe una perdita di competitività per l’aeroporto di Venezia e per l’intera Regione Veneto a vantaggio di altre destinazioni, italiane e non, dove l’offerta di voli sarà maggiore e il prezzo dei biglietti più contenuto grazie a un’addizionale più bassa (o addirittura inesistente in altri paesi europei)”.

A parlare è Matteo Castioni, presidente di Aicalf, l’associazione italiana compagnie aeree low cost che raggruppa easyJet, Ryanair e Volotea, compagnie che insieme rappresentano oltre il 50% del traffico aereo italiano, avendo trasportato oltre 70 milioni di passeggeri in Italia nel 2022.

“Tali vettori impiegano in Italia 5.000 lavoratori” aggiunge Castioni in una nota, “che versano le imposte ed i contributi previdenziali in questo Paese e contribuiscono in modo fondamentale allo sviluppo del turismo e all’economia dei territori dove operano”.

“La proposta elaborata dalla Giunta veneziana” chiude la nota “porterebbe a un incremento di 2,50 euro dell’addizionale di imbarco, portando la tassa pagata all’aeroporto di Venezia a 9 euro a passeggero, la più elevata in Italia, contro gli 6,50 euro previsti di norma negli aeroporti italiani, i quali già sono un elemento di costo notevole che incide sulle tariffe ai consumatori oltre che sulla competitività del sistema aeroportuale italiano”.

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