Regionali in Veneto, Speranzon (Fdi): «No alla lista Zaia»
Fratelli d’Italia chiude alla "lista Zaia" per le Regionali venete: «Mai vista una lista con il nome di un ex presidente», afferma Speranzon. De Carlo conferma: il candidato del centrodestra sarà scelto solo a settembre, dopo l'indizione del voto

Niente “lista Zaia”. Perché, dice Raffaele Speranzon, «una civica nel nome di un esponente diverso dal candidato presidente non si è mai vista».
Le trattative per l’individuazione del nome, che, dice sempre il vicecapogruppo di FdI in Senato, «non sono ancora cominciate, dato che Zaia non ha ancora indetto le elezioni». Una maniera cortese per chiedergli di fare in fretta? La mimica facciale è tutta un programma.
E poi la sentenza del coordinatore Luca De Carlo: «L’individuazione del candidato di centrodestra per la Regione? In settembre».
Giocano d’astuzia, i Fratelli d’Italia veneti. Non trafiggono l’avversario, ma si divertono a canzonarlo. L’occasione è stata questo pomeriggio, 7 luglio, un convegno organizzato alla Hybrid Tower di Mestre per parlare di turismo e delle azioni del governo. C’era pure la ministra Daniela Santanché, in collegamento video. Ma pure in una città come Venezia, dove il turismo è croce e delizia, ormai ogni intervento della politica è occasione per parlare unicamente di se stessa: di politica. A maggior ragione, a poche ore dal ruggito di Zaia, che non aveva mai parlato tanto chiaramente della volontà di proporre una sua lista, parallela a quella del Carroccio.
La risposta di De Carlo, a questo proposito, è da tempo la stessa: «È una decisione che spetterà al segretario della Lega. Io mi occupo di organizzare le liste di FdI e, se il candidato sarà nostro, la lista del presidente». Come dire che il galateo imporrebbe questo: una lista del candidato, non dell’ex. E Speranzon, infatti, è più chiaro. «Un’iniziativa così non si è mai vista» dice, a proposito della suggestione “lista Zaia”, «E comunque sarà il tavolo di centrodestra a decidere quante e quali liste presenteremo».
E quando? La risposta è curiosa. E, pur a distanza, trova i due concordi. «Mi sembra ragionevole immaginare che sarà a settembre» risponde De Carlo, «Ad oggi non sappiamo nemmeno quando andremo a votare. Individuata la data, individueremo anche il candidato». E Speranzon: «Non sappiamo nemmeno quando saranno le elezioni. Le trattative inizieranno nel momento in cui sarà individuata una data, a partire dalla quale fare iniziare il countdown».
È una sollecitazione a Zaia? «Individuare il giorno è nelle sue piene facoltà. Se ci chiederà un aiuto per scegliere la data migliore, saremo ben lieti di dargli una mano. L’election day sarebbe la soluzione auspicabile, anche per risparmiare denaro pubblico, ma la decisione finale spetterà alle Regioni».
Altra questione sulla quale i due colonnelli di Giorgia Meloni sono d’accordo riguarda il futuro della coalizione. «Come ha detto anche Alberto Stefani, segretario della Lega, uniti si vince» dice il coordinatore, «Mentre, dove il centrodestra si è presentato spaccato, come a Verona o a Vicenza, non ha fatto bella figura». Lo dice pure Speranzon: «È quello che ci chiedono i veneti» sostiene.
Quanto al nome del candidato, vige tuttora il vecchio diktat del responsabile organizzativo Giovanni Donzelli: non cavalcare le polemiche. E così i due se la cavano con un sempre valido «Che vinca il migliore».Sono le buone maniere, che possono aiutare anche in politica. Anche se, si sa, poi spesso la politica prende altre direzioni.
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