Le prime parole di Alberto Stefani, neo presidente del Veneto: «Dedico la vittoria ai nonni, avanti senza polemiche»

Emozione nel debutto pubblico del successore di Zaia. «Programma coraggioso su sanità, sociale, lavoro e imprese. Avanti con uno stile pragmatico, sarà il governatore di tutti»

Si presenta emozionato, felice, davanti ai giornalisti. Manca ancora l’ufficialità ma dubbi non ce ne sono: Alberto Stefani è il nuovo presidente della Regione Veneto. Le sue prime parole da governatore sono state: «Quando si assume una responsabilità amministrativa, la vita privata viene sempre dopo la vita pubblica e così deve essere. Ma mi sia permesso di dedicare questa vittoria a una persona a me molto cara, che questa notte ha avuto delle gravi difficoltà. E dedico questa vittoria a tutti i nonni che hanno lasciato un segno importante nella vita dei propri nipoti.

È stata una campagna elettorale bella, in mezzo alla gente. Abbiamo scelto di affrontare dei temi anche nuovi. L’abbiamo fatto mantenendo sempre ferma la correttezza nei confronti degli altri candidati e con uno stile che penso abbia dato dei risultati significativi dal punto di vista elettorale.

Ringrazio la coalizione di centrodestra, prima di tutto Luca Zaia. Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Antonio De Poli, Maurizio Lupi e tutta la coalizione».

Un lavoro importante quello di Stefani che durante la campagna elettorale si è rivolto soprattutto ai giovani affrontando nella sua agenda politica il tema del sociale e della sanità: «L’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti. E abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale del nostro programma. Abbiamo dimostrato che non ci sono temi di proprietà di una coalizione, ma che tutti possono essere affrontati anche dal centrodestra proponendo delle iniziative concrete. L’abbiamo fatto con sanità, sociale, ambiente e lavoro».

Il programma

Il suo programma lo definisce “coraggioso”, che parte dai risultati dell’amministrazione Zaia, «ma che guarda ai bisogni dei veneti dei prossimi decenni. Ci sarà una popolazione più anziana, alla quale dare attenzione con Rsa attrezzate, quartieri inclusivi, servizi socio-assistenziali a portata di mano, servizi della prima infanzia. Siamo orgogliosi di esserci soffermati su questi aspetti».

Ma si parla anche di imprese «con un tavolo anti burocrazia. Tra le prime misure che adotteremo, sarà la creazione di un tavolo di contrasto alla burocrazia regionale, ponendo attorno a un tavolo tutte le associazioni di categoria, le imprese e gli operatori economici. Abbiamo scelto di parlare anche di ambiente, citando rigenerazione urbana. Ci siamo soffermati sulla necessità delle nostre imprese di trovare manodopera qualificata. Entro il 2030 mancheranno in Veneto 280 mila lavoratori qualificati. Per questo serve integrare gli istituti tecnici e professionali, con il mondo dell’impresa. E così l’università: serve un campus permanente per mettere insieme i migliori laureati con le migliori imprese innovative».

Gli avversari politici

«L’ho detto da subito: non farò mai polemica, non attaccherò mai nessuno. Ed è lo stile che abbiamo usato in campagna elettorale. È lo stile che voglio adottare nei cinque anni di mandato. Abbiamo dato prova di essere una coalizione capillare, che avrà un legame forte con le amministrazioni locali. Da sindaco ho imparato l’importanza di una Regione che leghi con i territori».

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Il neo governatore ha parlato anche del territorio: «Abbiamo affrontato i temi legati al futuro del nostro territorio, con una squadra coesa, capace di dare continuità a questa regione, di affrontare con tanti amministratori locali le sfide che interessano al nostro territorio. E abbiamo scelto orgogliosamente di rappresentare un territorio che ha una storia straordinaria e va valorizzata».

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La squadra

«Ringrazio tutti i candidati, perché hanno fatto una grande campagna elettorale territorio per territorio, hanno saputo essere portatori di idee e proposte, non solo voti. Abbiamo scritto il programma in mezzo alla gente, confrontandoci tutti i giorni con cittadini, imprese, associazioni, territorio. E se la campagna è durata soltanto quaranta giorni, ha tenuto conto dell’importanza dell’ascolto dei cittadini. Per questo credo che ai veneti nei prossimi cinque anni serva un sindaco dei veneti: capace di ascoltarli, affrontare in maniera pragmatica, diretta le necessità dei nostri territori. Io sarò il presidente di tutti i cittadini del Veneto».

«È importante continuare in questa direzione. I cittadini hanno apprezzato un modo di affrontare le questioni in maniera pacata, concreta, pragmatica, hanno apprezzato l’ascolto che abbiamo offerto a ciascuno di loro. Ora è nostra responsabilità essere al lavoro già da domani mattina. E questo è quello che intendo fare»

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