Veneto e Friuli contro la Tav di Chisso

È scontro sull’Alta velocità. Proprio nelle ore in cui viene ufficializzato il tratto Trieste-Divaccia e i presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia si incontrano per concordare il tracciato Mestre-Portogruaro, il Pd schiera l’asse veneto-friulano per opporsi alla decisione di non far correre la Tav lungo la A4. Il tracciato proposto infatti passerà dietro le spiagge, toccando Caposile e Jesolo
Il tracciato proposto per la Tav
Il tracciato proposto per la Tav
VENEZIA. Accelerazione piena di scossoni per l'alta velocità. Proprio nelle ore in cui viene ufficializzato il tratto Trieste-Divaccia e i presidenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia concordano il tracciato Mestre-Portogruaro, il Pd schiera l'asse veneto-friulana per opporsi alla decisione di non far correre la Tav lungo la A4. Ieri, gli esponenti dei democratici - regionali e parlamentari - hanno annunciato un'azione congiunta, con il coinvolgimento degli enti locali, nei confronti della Regione Veneto, a partire dalla richiesta di verificare l'impatto e l'effettiva utilità del tracciato che passerà dietro le spiagge, toccando Caposile e Jesolo.


«Il tracciato - sostiene Debora Serracchiani, segretario regionale del Pd friulano - dovrebbe restare quello a Nord, che corre parallelo alla Venezia-Trieste, ma l'amministrazione del Veneto vuole spostarlo a Sud, rendendo molto più costosa e probabilmente irrealizzabile questa infrastruttura fondamentale. Con il rischio concreto che l'opera, il cui progetto preliminare deve essere presentato entro il 31 dicembre, abbia ulteriori ritardi se non uno stop. Anche perché le amministrazioni locali, neppure informate sulla variazione del progetto, sono completamente contrarie».


Del resto, dopo che la presidente della provincia di Venezia, la leghista Francesca Zaccariotto, aveva sollecitato il coinvolgimento degli enti locali interessati dall'infrastruttura, la capogruppo del Pd Laura Puppato rivela di aver raccolto personalmente la disponibilità di un esponente della giunta sandonatese a sottoscrivere qualunque azione di opposizione a scelte calate dall'alto. «E' l'ennesima prova - sostiene il segretario del Pd veneto Rosanna Filippin - del centralismo regionale che sta dietro il vuoto federalismo sbandierato dalla Lega, e cioè l'esatto contrario del federalismo basato sulle autonomie».


Dal canto suo l'assessore alla Mobilità giustifica la propria scelta sostenendo che far correre la Tav lungo l'autostrada, significherebbe sventrare interi paesi con gli espropri. «E' evidente che, a questo punto, la reazione di politici ed enti locali sarà uguale e contraria alla forzatura perpetrata dall'assessore Chisso - sostiene Puppato - ricordiamo che tanto il Friuli, che farà correre l'alta velocità lungo l'autostrada, la provincia di Venezia, che ha inserito il tracciato vecchio nel Ptcp e Rfi erano orientati su un progetto diverso e ora si trovano a fare i conti con un tracciato che comporterà minori benefici sia per logica che per razionalità».


L'onorevole Simonetta Rubinato ricorda che il finanziamento europeo, in realtà, è finalizzato esclusivamente alla progettazione e «nessuna risorsa è stata fino a oggi prevista per la realizzazione di questa tratta dell'alta velocità, né dal governo nazionale né dalla Comunità europea. Non credo che calare sulle teste dei cittadini un progetto così impattante sia coerente con quel "prima i veneti" che la Lega ha adottato come motto del suo governo in Regione. Mi pare invece che i veneti, in questo caso, siano gli ultimi ad essere ascoltati». E intanto gli ambientalisti annunciano un'altra Val di Susa.

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