Turismo, evasione con picchi al 500%
Primi risultati dell'operazione «Casanova» dell'Agenzia delle Entrate. Bed&breakfast e affittacamere i più furbi: accertato nero per 500 mila euro
Adesso come adesso, l'evasione accertata è di 500 mila euro. Ma l'operazione è tutt'ora in corso e la già ragguardevole cifra è destinata a lievitare. Sotto l'occhio del ciclone fiscale, i bed&breakfast e gli affittacamere del centro storico, che in questi mesi stanno ricevendo la visita - non sempre gradita - degli uomini dell'Agenzia delle Entrate. Ieri, i primi dati ufficiali, che smascherano fin da subito un consistente patrimonio sottratto al Fisco. Tutto parte a Carnevale con l'operazione Casanova: in una settimana, l'Agenzia controlla, oltre a vari negozi, anche un centinaio di affittacamere e di bed&breakfast di Venezia.
I risultati non sono lusinghieri. Gli affittacamere - che dichiarano fra i 50 mila e i 250 mila euro all'anno - «nascondono» in media al Fisco un altro 30% di ricavi: così, una dichiarazione da 100 mila euro dovrebbe essere in realtà da 130 mila. I B&b, invece, con ricavi che si aggirano fra i 10 mila e i 60 mila euro, non dichiarano fra il 50 e il 500%. Con una media di evasione che tocca il 150%.
L'operazione Casanova, insomma, smaschera più di qualche struttura ricettiva del centro storico, ormai esperta in piccoli trucchi con i quali eludere, per esempio, l'obbligo di mettere a disposizione solo tre stanze in affitto.
Dopo questa settimana di fuoco, l'Agenzia delle Entrate procede con i controlli fino a racimolare nel tempo un bottino di tutto riguardo: 500 mila euro.
«Gli accertamenti sono ancora in corso», assicurano dagli uffici dell'Agenzia, «i risultati sono dunque parziali. Ma l'evasione complessiva appare alta».
D'altro canto, l'offerta del settore turistico immobiliare in una città come Venezia è complessa e variegata e le soluzioni sono spesso fantasiose. «Ci sono strutture che contabilizzano prestazioni pagate ad altri alberghi per ospitare propri clienti visto il tutto esaurito», dicono dall'Agenzia, «poi però nelle stesse giornate sono registrati ricavi corrispondenti a un utilizzo parziale delle stanze disponibili. C'era una signora che offriva ai clienti la disponibilità di quattro locali in affitto. Dichiarando al Fisco che un locale era a uso personale, per rientrare nell'ambito dell'affittacamere e beneficiare delle agevolazioni».
Il numero delle strutture disponibili, almeno di quelle conosciute, è alto. In centro storico, 180 B&b, 220 affittacamere e 1200 abitazioni private in locazione settimanale. Un quadro composto da varie realtà: alcune oneste e rette, altre attratte dalla possibilità di aggirare il Fisco in un settore abbastanza flessibile.
Il trucco più usato? Aggirare l'obbligo di non avere più di tre stanze da affittare. Contro questa concorrenza sleale, l'Agenzia delle Entrate di Venezia è ormai scesa in campo.
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