«Troppi scioperi per fare altre navi»
Doccia fredda della Carnival al varo della Costa Deliziosa. Molin: «Miserabili»

MESTRE.
Le nuove commesse per Fincantieri? Dipendono dal comportamento del sindacato. E’ questo il succo del discorso pronunciato ieri in inglese da Micky Arison, amministratore delegato della Carnival Corporation, durante la cerimonia di consegna della Costa Deliziosa al Tronchetto. Una vera e propria doccia gelata per Giuseppe Bono - ad dei cantieri navali più importanti d’Italia - che teme di perdere commesse indispensabili per evitare profonde ristrutturazioni.
A precisa domanda, Arison ha risposto senza troppi fronzoli: «In Italia abbiamo assistito a situazioni particolari dal punto di vista della agitazioni sindacali. Lo scorso aprile, per esempio, a Venezia è stata bloccata la cerimonia di consegna di una nave della Costa Crociere. E’ chiaro che in questa situazione dobbiamo valutare come comportarci. Noi siamo clienti del sindacato che dunque ci deve trattare come tali». Il messaggio, chiaro e limpido, viene raccolto da Bono. «Il sindacato deve prendere atto della necessità di collaborare per il bene dei lavoratori - dice l’ad di Fincantieri -. Non bisogna dire che è tutto un disastro, tanto più qui a Marghera, dove il nostro stabilimento è l’unica isola felice in un’area industriale disastrata e dove non è stato necessario ricorrere alla cassa integrazione. Gli ordini ce li dobbiamo meritare, dobbiamo lavorare meglio e di più».
Già nei prossimi mesi le scelte della Carnival verranno alla luce. Per il 2010, infatti, il gruppo prevede di commissionare la costruzione di due navi da crociera Princess. Dove verranno realizzate? In Italia, alla Fincantieri, oppure in Germania? In attesa di capirlo, Giuseppe Bono sottolinea l’importanza di acquisire a breve nuove commesse. Se ciò non accadrà, infatti, «potremmo trovarci di fronte a una scelta: o mantenere l’attuale articolazione organizzativa o, piuttosto, procedere a una riduzione della struttura ingegneristica e tecnico-produttiva per salvare comunque l’azienda». Alle considerazioni dei due amministratori delegati, Giorgio Molin segretario provinciale della Fiom Cgil, ribatte con toni durissimi.
«Se dicono così sono due miserabili stanno usando strumentalmente la crisi per compiere operazioni contro il cantiere di Marghera e i suoi lavoratori. Non vedo perché la Carnival si lamenti, visto che il nostro stabilimento ha sempre rispettato i tempi di consegna». Se il gruppo di Micky Arison vuole andare in Germania, continua Molin, «è perché lì hanno investito sugli stabilimenti. Qui, invece, si riducono le paghe e si lavora con il sistema degli appalti e dei subappalti. Sfidiamo Bono a dire direttamente al sindacato quanto affermato durante la presentazione della nave di Costa Crociere».
Argomenti:fincantieri
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