Torna Mazzacurati con "La passione" Un film "laico" per parlare dell'Italia
Come "girare" la Passione di Cristo in un paesino della Maremma con attori di serie B. Si ride, e di gusto, nel nuovo film del regista padovano. "La passione" è il secondo film italiano in corsa per il Leone d'oro a Venezia

Gli attori del film "La passione"
VENEZIA. Nonostante il titolo e la Via Crucis che chiude il film di Carlo Mazzacurati "La passione", in corsa oggi per l'Italia al Lido, spiega il regista: "E' in tutto e per tutto un film laico. In un'epoca di perdita profonda della memoria racconta solo di
caduta e resurrezione, una cosa a cui noi tutti siamo sottoposti''. Ma non mancano nell'incontro stampa ufficiale di stamani riferimenti all'Italia di oggi.
''Siamo arrivati a un punto in cui gli eventi italiani sono così paradossali che è difficile trovare un effetto comico. Insomma si ride per non piangere'' dice ancora. Il film - nelle sale dal 24 settembre distribuito da 01 in 300 copie - racconta la crisi di un regista (Silvio Orlando) senza più idee che si ritrova, per una bizzarra coincidenza, a dover fare una rappresentazione della Passione di Cristo in un paesino della Maremma toscana con gente del posto e attori di serie b. ''Una cosa questa - dice ancora Mazzacurati - che nasce da un'esperienza simile che ho vissuto. Non è vero però che è un film sul mestiere del regista, ma sul vuoto che si prova quando si perde l'aspirazione. E' insomma la storia di un blocco creativo che poi a un certo punto viene finalmente sbloccato''.
Dopo 'Somewhere' di Sofia Coppola con 'La passione' ripiomba al Lido la solitudine di chi fa il cinema. Nel caso del film di ieri quella dell'attore, mentre con Mazzacurati va di scena quella del regista:' 'Un altro Somewhere? Certo un po' vero. Per gli attori come nel film della Coppola ci sono diversi problemi - spiega con ironia Silvio Orlando -. Intanto il tuo corpo degrada, la faccia si imbruttisce e poi hai paura di non piacere più a nessuno. Il fatto è che noi attori mescoliamo la vita privata con quella pubblica. Così se l'ultimo film che abbiamo fatto va bene ti sembra che anche tua sorella ti guardi in un modo piu benevolo. Al contrario è come non avere più le chiavi di casa o, a Natale, non avere il posto a tavola''.
E dice ancora l'attore sulla Coppa Volpi nel 2008 per il 'Papà di Giovanna' di Pupi Avati: ''Devo dire che si è un po' imbrunita. A Venezia ci torno sempre volentieri e spero di tornare felice a casa come le altre volte. Qui è una vera giostra, sembra che il mondo si fermi. Quando ho vinto la Coppa Volpi ho provato la sensazione più forte della mia vita. Comunque 'La passione' è la commedia poetica che mi sono sempre aspettato di fare''.
Argomenti:67^ mostra cinema venezia
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video