Tiro al piattello, discarica abusiva di bossoli

Discarica abusiva. È questa l’accusa mossa nei confronti di Renato Gelisio, il padre di Deborah, la campionessa di tiro a volo medaglia d’argento alle Olimpiadi di Sidney e iridata più volte ai Mondiali e agli Europei. Renato Gelisio (assistito dall’avvocato Gino Sperandio) ha realizzato a Mel, in riva al Piave, (nella foto il ponte sul fiume) un campo di tiro autorizzato per gli allenamenti della figlia e di altri atleti e appassionati. In quel campo si spara al piattello e alla fine di ogni sessione di allenamento restano a terra i piattelli, le cartucce e i pallini di piombo. Le cartucce vengono raccolte immediatamente, mentre i piattelli vengono recuperati e stoccati per lo smaltimento a scadenza di qualche settimana. I piombini sono praticamente impossibili da individuare e raccogliere. Le analisi sul terreno escluderebbero un inquinamento da piombo. Tecnicamente i piattelli sono rifiuti normali, non pericolosi e si possono smaltire nel secco, questo è quello che indica la perizia merceologica fatta sui materiali in seguito alla denuncia fatta a Gelisio dal Corpo forestale dello Stato dopo il sopralluogo effettuato nel campo di tiro a volo nei primi mesi del 2011. Pare che a segnalare la presenza dei rifiuti sia stata una lettera anonima e quando i forestali arrivarono sul posto, nel periodo del disgelo, trovano parecchio materiale. Ieri c’è stata l’udienza filtro, con il rinvio per la prima udienza vera e propria, quando l’avvocato Sperandio chiamerà a testimoniare anche il responsabile giuridico della Federazione italiana di tiro a volo. Il problema infatti è comune a tutti i campi di tiro e la Federazione ha stretto una convenzione con il ministero dell’Ambiente, per la stesura di un regolamento di smaltimento che Renato Gelisio avrebbe rispettato alla lettera.
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