Terrore in casa: legata e derubata

Blitz nella notte al quarto piano, ex insegnante derubata da 4 incappucciati. Sorpresa nel sonno è rimasta per un’ora in balia dei malviventi. Sembra gente dell’Est ma avevano un basista
VENEZIA.
Sorpresa nel sonno da quattro banditi che l’hanno legata, imbavagliata e poi hanno razziato preziosi e denaro per oltre 200mila euro. A colpire ancora una volta un gruppo di stranieri dell’Est. Questa volta hanno agito al quarto piano di un palazzotto di campo San Silvestro. Potrebbero essere gli stessi rapinatori che hanno colpito, con modalità molto simili, alla pizzeria «Ae Oche» e al ristorante «Antica Torre». Anche in questo caso i banditi avevano la dritta giusta sull’appartamento dove trovare una grande quantità di oggetti di valore. Il colpo è avvenuto ieri verso le 4 di mattina. La donna, Gianna Giacometti, 55 anni, insegnante in pensione, solo dopo le 5 è riuscita a liberarsi e a dare l’allarme. E adesso in centro storico c’è paura.


Sull’accaduto indagano gli agenti della Squadra Mobile. Ieri gli investigatori hanno compiuto un sopralluogo assieme ai colleghi della Scientifica. Ci sono infatti da capire parecchi particolari, tra i quali la via utilizzata per raggiungere l’appartamento al quarto piano del palazzo e andarsene senza che nessuno sentisse o vedesse nulla. La donna è stata di poco aiuto nel descrivere i quattro. Questo lo scenario ricostruito dagli investigatori: mentre sta dormendo Gianna Giacometti viene svegliata dai rumori e accende la luce. In quell’attimo si trova davanti a due banditi col volto coperto. Non fa in tempo a pronunciare una parola che uno dei due le tappa la bocca con del nastro adesivo e l’altro le lega gambe e piedi. Lei vede ben poco. Ai poliziotti dirà poi che i banditi erano almeno quattro. Hanno agito col volto coperto e indossando guanti di lattice, per non lasciare impronte. Tra loro parlavano in una lingua che, secondo la signora, ricordava il romeno. L’hanno anche colpita, per farsi dire dove si trovavano le (sembra tre) cassaforti. Per fortuna la donna non è cardiopatica. Quanto accaduto ricorda la tragedia avvenuta a Milano, dove un medico in pensione ha subito un trattamento simile.


Comunque sia, con la donna immobilizzata, i quattro hanno iniziato la razzia. Si sono presi pezzi di argenteria, piccoli lingotti in oro, gioielli e denaro in contanti. Sono rimasti all’interno dell’abitazione, stando alla donna, almeno un’ora. Quindi la fuga.


La donna, quando ha capito che i quattro se ne erano andati, ha cercato di liberarsi. Solo verso le 5.30 è riuscita nell’impresa. Spaventata, ha chiamato il 113. Sul posto sono arrivati gli uomini della volante lagunare. La donna, ancora sotto choc, ha raccontato l’accaduto. Sono state diramate le ricerche, ma oramai dei quattro banditi nessuna traccia. Nonostante non siano veneziani, hanno dimostrato di sapersi muovere con facilità tra calli e campi. Secondo la donna i banditi sono entrati dal tetto e sono usciti dalla porta dell’appartamento che dà sulle scale condominiali. Non sono stati trovati segni di effrazione. E nessun inquilino ha sentito rumori sospetti. Gli investigatori sono certi che i rapinatori hanno potuto contare su informazioni che qualche basista ha dato loro. Solo chi conosceva bene l’abitazione, infatti, poteva fornire le dritte giuste ai rapinatori. Ora sull’accaduto indaga la Squadra Mobile.

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