Minore tenta il suicidio in carcere, Ostellari: «Presto un altro centro a Mestre»

Il sottosegretario alla Giustizia commenta l’ultimo fatto tragico avvenuto nel capoluogo della Marca. E lancia la proposta di rivedere la legge Zampa: «Ricollocamenti assistiti, in accordo con i servizi sociali»

Lorenza Raffaello
Il sottosegretario Ostellari
Il sottosegretario Ostellari

I primi giorni di settembre partiranno i lavori che porteranno all’apertura del nuovo Centro di prima accoglienza di Mestre, sarà una struttura completamente riadattata all’interno del tribunale dei Minori. È quanto ha annunciato il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, che coglie l’occasione di commentare l’ultimo fatto tragico avvenuto nel capoluogo della Marca commesso da un minore non accompagnato e lanciare la proposta, come leghista di modificare la legge Zampa.
Un ennesimo episodio drammatico che coinvolge un minorenne e l’Istituto penitenziario minorile di Treviso. La situazione sta degenerando?
«La situazione dell’esecuzione penale e della giustizia minorile in Italia è critica da anni. I motivi sono principalmente tre: l’aumento esponenziale di reati compiuti da minori, la chiusura di due istituti per minorenni ad opera di precedenti governi di sinistra, le mancate assunzioni di personale di polizia penitenziaria».

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Il carcere minorile di Treviso

Il ragazzo era uno straniero non accompagnato, è corretto che si trovasse in quella struttura?
«Non parlo di casi particolari, anche perché quanto accaduto deve addolorare tutti. Aggiungo però un punto importante. Circa il 45% dei circa 600 detenuti nel circuito minorile italiano sono minori stranieri non accompagnati. E un numero altissimo di ragazzi senza famiglia è affidato ai Comuni, che sono costretti a fare un extra lavoro per tentare di assisterli in modo adeguato. Tutto questo in virtù della vecchia legge Zampa, che è arrivato il momento di modificare».
Come?
«Prevedendo dei ricollocamenti assistiti, previo accertamento dei collegamenti che questi minori hanno nel loro paese di origine, in accordo con i servizi sociali e non più come avviene oggi. Altrimenti, lo dico chiaramente, il sistema non potrà reggere».
Il fatto è avvenuto nel Cpa, una struttura all’interno del carcere, ma separata. Anche quella versa in condizioni estreme (sovraffollamento, spazi ristretti, mobilio vecchio, niente aria condizionata) come il minorile?
«Non risulta un particolare affollamento all’interno del Cpa di Treviso. Semplicemente quella struttura, esattamente come il locale Ipm, sarà dismessa il prima possibile, come da programma. Per farlo siamo al lavoro da mesi».
Ci sono novità al riguardo?
«Sì, la novità è che i primi giorni di settembre inizieranno i lavori di ristrutturazione del nuovo centro di prima accoglienza del Veneto con sede presso il tribunale dei minori di Mestre. Investimento di 800 mila euro per ripristinare una struttura realizzata molti anni fa e mai utilizzata. All’interno troveranno posto sino a 10 minori, che alloggeranno in delle stanze dedicate e allestite appositamente dove rimanere in attesa di decisioni da parte dell'autorità giudiziaria».
Recentemente è stato inaugurato l’Ipm dell’Aquila ci sono novità su quello di Rovigo?
«Dopo quello dell’Aquila, inaugureremo a settembre il nuovo istituto per minorenni di Lecce. Entro l’anno apriremo anche Rovigo. In tutto avremo circa 80 posti in più che ci consentiranno di programmare la chiusura del minorile di Treviso».

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