Neonata di soli 15 giorni sotto il sole in spiaggia: ustionata
Era in vacanza con i genitori ucraini a Jesolo. È stata portata all’ospedale di Padova e salvata grazie alle cure tempestive

Neonata sotto il sole cocente e senza adeguate protezioni rischia ustioni gravi. È accaduto nel fine settimana in una spiaggia della pineta di Jesolo.
La piccola, che si trovava in vacanza al lido con i genitori provenienti dall'Ucraina, era in spiaggia sotto il sole cocente di questi ultimi giorni. Era sotto l'ombrellone, ma non è stato sufficiente a proteggere la sua pelle ancora delicatissima. Un bagnante vicino, si è accorto che la bimba, di soli 15 giorni, era di un color rosso fuoco. Si è avvicinato e ha suggerito ai genitori di accertarsi delle sue condizioni. L'hanno toccata, la sua pelle scottava. La piccola ha anche iniziato a lamentarsi e piangere sempre di più.
Hanno dato l'allarme e la neonata è stata trasferita in elisoccorso all'ospedale di San Donà, poi a Padova nel reparto di Pediatria. Le sue condizioni erano molto gravi con scottature sulla pelle al limite delle ustioni.
La piccola è stata ricoverata a Padova ed è fuori pericolo solo grazie al tempestivo intervento del vicino di ombrellone e dei sanitari. A Padova è iniziata una catena di solidarietà per aiutare la famiglia in preda alla paura e la confusione.
La Croce Verde di Padova, con un' ambulanza attrezzata per queste situazioni, l’ha prelevata dalla pista di atterraggio elicotteri in emergenza sanitaria, posta sopra l’autosilos in via Gattamelata accanto allo Iov e trasferita al pronto soccorso pediatrico.
È emerso subito il problema della lingua ed era pertanto necessaria un’interprete. Una persona presente negli ambulatori del pronto soccorso pediatrico ha compreso l’urgenza e la necessità di parlare con i genitori.
Al pronto soccorso è stata chiamata la signora Patrizia Drago che ha un'amica ucraina. «La persona che mi ha chiamata aveva il mio numero di cellulare e sapeva che avevo un’amica ucraina, da 10 anni a Padova», spiega Patrizia Drago, «Lei, interpellatala, si è subito offerta di aiutare pur essendo le 21.30 di un sabato sera. L’ho accompagnata con la mia auto in pronto soccorso pediatrico. I medici hanno tirato un sospiro di sollievo. Somministrate le prime cure, la bimba e la mamma sono state ricoverate e hanno potuto anche mangiare. Abbiamo avute notizie del decorso ospedaliero e la bimba sta bene, fa tutte le cose tipiche dei neonati, piange, mangia, fa la cacca, la pipì e dorme. Siamo tutti felici, anche io che sono stata solo l’autista».
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