Stefanel, il 50% di Nuance va a Pai
Il gruppo esce dal retail aeroportuale incassando 106 milioni. Bastianello resta

PRESIDENTE Bepi Stefanel Dalla vendita di Nuance risorse per il rilancio del gruppo trevigiano
TREVISO.
Era l'ultima risorsa in cascina per aumentare la cassa e avere tempo e risorse finanziarie in più realizzare il piano di ristrutturazione. E ieri Stefanel ha deciso di uscire dai servizi aeroportuali, cedendo il suo 50% di Nuance (370 negozi, situati per lo più negli aeroporti internazionali, 1,5 milioni di franchi svizzeri di fatturato, un Mol di 56 milioni). L'altro 50% dell'azienda resta di proprietà di Arturo Bastianello. Ad acquistare la quota di Nuance, la Durango, una società lussembrughese controllata dai fondi Pai, i fondi private equity che hanno, tra le altre, anche la partecipazione, in via di cessione, nel gruppo Coin. L'operazione dovrebbe portare alla Stefanel 106 milioni, cifra comprensivo dei 49 milioni di finanziamento soci erogati dalla Stefanel a Nuance. La Borsa ha salutato positivamente, con aumenti del titolo fino al 9,2% e commenti positivi degli analisti che ritengono che Stefanel abbia fatto un buon affare a cedere un asset non strategico a un prezzo interessante. Bepi Stefanel era ieri a Cannes a seguire la realizzazione del servizio fotografico per la prossima campagna primavera estate. «Adesso con questa cessione abbiamo finito - dice -. Avevamo messo in programma un'operazione su Nuance e adesso che l'azienda va bene abbiamo realizzato la vendita. Andiamo avanti sul nostro core business e basta». Il piano di ristrutturazione, presentato al momento dell'aumento di capitale, dà ancora tre anni per completare il riposizionamento del marchio e il rifacimento dei negozi. «Ci vuole tempo - dice Stefanel - ma la cosa che stiamo vedendo è che i negozi che abbiamo ristrutturato nelle principali città in Italia, Francia, Germania stanno dando incrementi di fatturato a due cifre. La marcia è ancora lunga, facciamo 15- 20 negozi a stagione e la rete ne ha più di 300. Ma se il buongiorno si vede dal mattino non c'è che da avere fiducia, anche perché questa vendita ci dà le risorse per finanziare gli investimenti e metterci in una situazione di cassa buona». E la crisi? «Mah la crisi ci ha preso proprio nel bel mezzo della ristrutturazione, ma in un certo senso ci ha aiutato ad accelerare il processo. Adesso siamo abbastanza fiduciosi, abbiamo segnali positivi dai negozi ristrutturati, speriamo che questo sia l'ultimo anno difficile». Soddisfazione anche da Pai: «Crediamo che il settore turistico abbia un forte potenziale di sviluppo e che le attività di retail possano giocare un ruolo cardine all'interno di esso» dice Raffaele Vitale, senior partners e membro del comitato esecutivo Pai. Il prezzo dell'operazione è soggetto a un meccanismo di aggiustamento in funzione dell'Ebitda 2010 di Nuance: potrebbe comportare una diminuzione di prezzo fino a 97 milioni o un aumento dello stesso fino a 120. Inoltre è previsto un altro aggiustamento in funzione dell'indebitamento finanziario netto di Nuance a fine dicembre. La cessione verrà perfezionata entro febbraio 2011 ma è anche condizionata all'ottenimento del nullaosta da parte dell'Antitrust nonché delle banche finanziatrici di Nuance e Stefanel (assistita da Gianni, Origoni, Grippo) e al consenso delle autorità aeroportuali di controllo con le quali Nuance ha rapporti.
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