Spritz e gin nascosto in auto: «Così eludiamo tutti i divieti»

Non sembrano aver effetto le nuove leggi, nazionale e regionale, che vietano la vendita di alcolici nei locali dopo le 2. Il reportage rivela una dura realtà: i ragazzi arrivano in discoteca già «carichi» e all’1.30, avvisati dai dj, fanno il pieno al banco oppure sfoderano le bottiglie portate da casa. I gestori dei locali: «No al proibizionismo, meglio la tolleranza zero con chi guida ubriaco»
VENEZIA.
Alcolici in discoteca, il pieno si fa prima delle 2. Sono i dj che dalla consolle chiamano a raccolta il popolo della notte in costante movimento in tutta la provincia veneziana. Li avvertono del nuovo coprifuoco e qualcuno li invita anche a raccogliere le firme contro la legge che si appresta a modificare completamente le abitudini di gestori e clienti dei locali. Se infatti è quasi del tutto tramontata l' idea di una grande manifestazione di piazza, dopo le prime reazioni stizzite dei discotecari, adesso si preferisce la strada più democratica di una raccolta di firme.


La migrazione.
Con l'avanzare dell'autunno, il divertimento notturno è migrato dalle spiagge verso l'entroterra e tra Mestre e provincia hanno riaperto i battenti discoteche, club e locali per i giovani. Area, Molo 5, Tabià, Etò sono solo alcuni dei locali più frequentati, cui si aggiungono altri club e discobar come Contès a San Donà, Gasoline a Jesolo, e molti altri locali ancora.

Alle 2 si chiude con l'alcol ed è via libera solo per acqua, succhi e bibite. Almeno così dovrebbe essere, minuto più minuto meno. Oggi la provincia veneziana contende a Treviso i maggiori locali per i giovani. Lo sballo è ancora assicurato. La traiettoria di una notte di divertimento può partire da Jesolo per proseguire sull' asse della statale 14 fino alla zona di Mestre. Dall'Etò in poi tutto è permesso e le tappe si sprecano. I ragazzi non si preoccupano più di tanto: «Ci beviamo uno o due spritz al bar - dice un ragazzo di una compagnia di San Donà - poi andremo a ballare e ci divertiremo lo stesso». Il brutto, o il bello a seconda della prospettiva prescelta, è proprio questo.

Subito carichi.
I ragazzi tra aperitivo e cena, arrivano nei locali notturni già belli carichi. C'è anche chi, prima di entrare, apre il bagagliaio dell'auto e tira fuori limonata e gin. «Ecco servito un gin lemon - dice un giovane di San Stino nel parcheggio di una nota discoteca di Mestre - bevo assieme agli amici prima di entrare, così risparmio qualcosa visti i prezzi dei cocktail in disco. Alle 2 mi fermerò». Come ai vecchi tempi, quando le compagnie compravano una bottiglia di superalcolico e qualche bibita al supermercato per risparmiare. Adesso c'è un motivo in più per farlo.

La violazione.
E' vero però che dalle 2 scatta il divieto. Il Dj lo grida a squarciagola dalla consolle: «Ragazzi, dopo le 2 non si può bere più e quindi fatevi sotto prima». Secondo il consigliere regionale Diego Cancian, uno degli artefici della legge, che si è finto cliente in vari locali notturni per comprendere l'atmosfera che tira, questa è una violazione: «Alcuni dj sono stati registrati - anticipa - La loro è un'incitazione a bere e questo non è certo giusto. La legge nazionale che stabilisce di non servire alcol dopo le 2 ha creato un po' di caos e così ristoranti, bar e chioschi servono alcol senza problemi. La nostra legge, che dovrebbe entrare in vigore entro 6 mesi, vale invece per tutti, pur con la possibilità di derogare agli orari se ci saranno controlli nell'ambito del piano sicurezza tra i Comuni».

Il finto cliente.
E' meglio che Cancian si finga cliente, perché se lo riconoscessero non vivrebbe una serata molto spensierata. I ragazzi non credono a questa legge. Hanno imparato a recitare, come in una litania, che il proibizionismo non serve e la storia lo ha già insegnato a più riprese. Nei discobar la parola è stata affidata agli avvocati. Secondo i legali, la legge nazionale, in attesa di quella regionale, vale per il pubblico spettacolo. Se non ci sono concerti o eventi, vengono considerati come un bar normale. Un' interpretazione piuttosto elastica ed indulgente della legge. Così servono da bere anche dopo la fatidica soglia delle 2 e senza problemi, dopo il primo momento di indecisione e smarrimento. Ma tornando alle discoteche, bere un bicchiere anche dopo le 2 non sembra difficile. La bella barista strizza l'occhio dopo essersi guardata attorno, e serve un drink allo scadere: «Bevi, ciao, ma non dirlo a nessuno».
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