Speedline, ecco gli arretrati. Gli operai: «Sono stati mesi durissimi»

L’Inps ufficializza ai sindacati l’erogazione della cassa integrazione attesa da ottobre dai dipendenti dell’azienda di Santa Maria di Sala. La testimonianza di Roberto Taverna, 59 anni, lavoratore del reparto fonderia, uno dei più colpiti dal calo produttivo

Alessandro Abbadir
Una mobilitazione dei lavoratori della Speedline
Una mobilitazione dei lavoratori della Speedline

Buone notizie, finalmente, per i lavoratori della Speedline di Santa Maria di Sala. Ai sindacati è appena stata ufficializzata la notizia che l’Inps, proprio questa settimana, ha autorizzato l’erogazione della cassa integrazione arretrata attesa dallo scorso mese di ottobre. I circa 240 dipendenti dell’azienda che produce componenti per l’automotive attendono l’accredito degli arretrati entro fine mese.

Per i lavoratori Speedline sono stati mesi durissimi.

Roberto Taverna, 59 anni, lavora come operaio a Santa Maria di Sala da circa 31 anni, impiegato in fonderia, uno dei reparti fra i più colpiti dal calo produttivo. Lavora mediamente dai 5 ai 10 giorni al mese.

Roberto Taverna
Roberto Taverna

Come ha vissuto questi ultimi mesi alla Speedline?

«Sono stati mesi durissimi. Se fino ad ottobre prendevamo un reddito, da ottobre non si è capito più che fine avremmo fatto. Per fortuna è arrivata l’amministrazione straordinaria e ora con l’autorizzazione dell’Inps ci arriverà una cassa integrazione al 70%. Riusciremo a prendere al mese circa 1100 euro almeno fino ad ottobre, ma con questo regime di amministrazione straordinaria si sa che è anche rinnovabile per i prossimi anni. Ci sentiamo più rassicurati».

Quanti siete in famiglia?

«In casa lavoriamo in due, io e mia moglie. Anche se abbiamo figli maggiorenni le esigenze di una famiglia di 4 persone sono tante. E trovare un altro lavoro a questa età è praticamente impossibile».

Come ha fatto fronte in questi mesi alle difficoltà dal punto di vista economico?

«Per fortuna avevamo qualcosa messo da parte per pagare il mutuo, le bollette e tante altre necessità. Sono fondi che però via via si stavano assottigliando. Me la sono vista davvero brutta, soprattutto pensando che il mio reparto è stato fra i più colpiti dal calo del lavoro. Poi una luce in fondo al tunnel con l’amministrazione straordinaria».

Da quando le cose in Speedline sono cominciate ad andare male?

«Da quando Ronal ha deciso di vendere l’azienda e delocalizzare nel 2020- 21. La cessione al fondo Callista abbiamo capito che è stata una pessima mossa e infatti siamo arrivati alla situazione debitoria accertata lo scorso ottobre».

Ora come vede il futuro?

««Spero che il piano che metterà in campo il commissario Castro porterà a una ripartenza dell’azienda che ha tutte le caratteristiche per restare sul mercato. Siamo fiduciosi che questo succederà anche perché siamo consapevoli della professionalità e competenza del commissario. Siamo anche fiduciosi dell’aiuto che potremo avere dalle istituzioni che ci sono sempre state vicine, dal sindaco metropolitano Luigi Brugnaro ai sindacati che ci hanno sempre seguito».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia