Si schianta con gli sci contro un masso
Fuori pista anche la cuginetta tredicenne di Padova: ferita, è all'ospedale

Marco Fontana viveva a Tonezza A destra i soccorsi
VICENZA.
Sciava fin da bambino. Sciava bene e aveva partecipato anche ad alcune gare. La neve era la sua seconda «casa» perché sulla neve Marco Fontana, 14 anni, era cresciuto. La discesa era la sua passione e l'affrontava attrezzato: anche ieri indossava il caschetto di protezione. Non gli è bastato. Quel banco di nebbia in cui s'è infilato gli ha tolto la visibilità e in un attimo è volato con gli sci fuori pista: ha sbattuto contro una roccia e non c'è stato nulla da fare. Il casco si è infranto e il ragazzo, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, è morto praticamente sul colpo.
La giovane vita di Marco Fontana, di Tonezza del Cimone, si è spezzata nel pomeriggio di ieri, sull'Altopiano dei Fiorentini, nel territorio comunale di Lastebasse. Il ragazzo stava scendendo dalla pista Ribes Rosso e con lui c'erano quattro amici. La cugina di 13 anni di Padova è finita fuori pista e si è rotta un ginocchio, stessa caduta ma nessuna lesione, invece, per l'altro ragazzo. La tragedia si è consumata poco dopo le 14.30, in Val delle Lanze, lungo una delle nuove piste del comprensorio sciistico Fiorentini-Folgaria, inaugurate durante le festività natalizie. Marco Fontana, nel primo pomeriggio, sale sulla seggiovia che porta a Costa d'Agra in compagnia di altri quattro coetanei. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Valdastico, coadiuvati da quelli di Folgaria, una volta raggiunta la vetta il ragazzo inizia la discesa lungo la pista Ribes Rosso, una pista rossa non troppo impegnativa per uno sciatore come lui, già esperto. Le condizioni meteo, però, sono alquanto avverse: nebbia a banchi e nubi basse che rendono precaria la visibilità. Marco, insieme con il coetaneo M.R., di Tonezza, e la padovana C.N., prendono alcuni metri di vantaggio sugli altri due compagni. Poco dopo l'inizio della discesa, si ritrovano però avvolti da una nube. Ad un tratto, non vedono più la pista, nemmeno i catarifrangenti che la delimitano. Il tracciato disegna una curva verso destra, ma i tre non se ne accorgono e finiscono fuori pista. Il pendio non è troppo scosceso, ma c'è una roccia, maledetta, lungo la traiettoria di Marco. Il ragazzo ha il caschetto ma l'urto è talmente violento che non lo salva: i traumi al volto e alla testa sono fatali. La ragazza, nella caduta, si rompe un ginocchio; l'altro ragazzo si ferma poco lontano, praticamente illeso. Intanto gli altri due amici sciano fino a valle, dove si accorgono di essere soli. Scatta l'allarme, iniziano le ricerche del soccorso-piste. Si alza in volo l'eliambulanza da Trento, si muove anche un'autolettiga. L'elicottero servirà solo alla ragazza, trasferita in ospedale per i traumi alla gamba. Marco giace sulla neve. I medici tentano invano di rianimarlo. Nel frattempo, la notizia dell'incidente arriva ai genitori di Marco, Nicola Fontana, 62 anni, e la mamma Maria Grazia Ceresa titolari del ristorante «Il Trentino» di Tonezza. La madre sale fino al luogo dell'incidente: ancora non sa il tragico epilogo.
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