La testata all’arbitro costa cara: giocatore squalificato fino al 2030
Mano durissima del giudice sportivo verso il giocatore del San Fidenzo Polverara. L’aggressione durante la sfida dei playoff di Seconda Categoria con il Due Stelle

La testata all’arbitro (Labranca di Venezia) costa cinque anni di squalifica a Igor Grecea del San Fidenzio Polverara (Seconda Categoria).
Il fattaccio domenica 18 maggio al minuto numero 92, nel secondo turno dei playoff per la promozione in Prima, con i locali sotto 1-4 contro il Due Stelle.
Il giocatore, espulso per fallo violento nei confronti di un avversario, ha colpito con una testata al naso il direttore di gara, procurandogli la frattura delle ossa nasali, come da certificazione dell’ospedale all’Angelo di Mestre.
Oltre al dolore, l’arbitro, accusando nausea e stordimento, ha deciso quindi di sospendere l’incontro.
Non pago di tutto ciò, al rientro del direttore di gara nello spogliatoio, Grecea lo ha affrontato nuovamente con intento aggressivo, accompagnato da insulti e minacce nei confronti della terna, trattenuto da qualche compagno di squadra.
Morale della favola: oltre ai cinque anni di squalifica, il giudice sportivo regionale per lo stesso periodo gli ha vietato di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare, anche amichevoli, in ambito Figc.
La partita è stata sospesa al 47’ del secondo tempo a seguito del comportamento violento di Grecea, del quale la società di appartenenza risponde per responsabilità oggettiva.
Il giudice sportivo ha applicato al San Fidenzio Polverara la perdita della gara col punteggio conseguito sul campo al momento della sospensione San Fidenzio Polverara-Due Stelle 1-4.
La formazione di Brugine, quindi, domenica a Santa Maria di Sala contro l’Olimpia Salese si giocherà la promozione in Prima categoria.
Tuttavia, l’ennesima aggressione nei confronti di un arbitro costringe anche la Federcalcio veneta a un tavolo per discutere seriamente su tutta una serie di episodi che in questa stagione hanno fatto da cornice a tutti i livelli: ai deprecabili fatti di razzismo sui campi di calcio, soprattutto a livello giovanile, ma pure alle aggressioni inaudite nei confronti degli arbitri.
Interpellato sulla questione, ha commentato così Claudio Pittarello, numero uno delle Figc di Padova: «Sono profondamente amareggiato per un altro episodio da censurare. È arrivato il momento di finirla con aggressioni che non hanno proprio nulla a che vedere con il gioco del calcio. Tutti dobbiamo farci un bell’esame di coscienza.
E mi riferisco alle società, che devono fare quadrato all’interno dei propri organigrammi, mettendo alla porta le persone protagoniste di episodi violenti. Davvero, non riesco a vedere altre alternative possibili».
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