Si rovescia una chiatta al largo di Malamocco, in mare i motori della Costa
Valgono 20 milioni di euro i sei grandi motori marini della Wartsila finiti in fondo al mare a circa cinque miglia al largo di Malamocco. Caricati su una chiatta, dovevano essere consegnati a Costa Fascinosa, la seconda nave del gruppo crocieristico italiano, in costruzione alla Fincantieri di Marghera. La chiatta, partita dal porto di Trieste, si è rovesciata mercoledì. Preoccupazione a Fincantieri, dove si temono ripercussioni sui lavoratori

VENEZIA.
Sono finiti in fondo al mare - a circa cinque miglia al largo di Malamocco -, i sei grandi motori marini della Wartsila caricati su una chiatta, trainata da due rimorchiatori, che dovevano essere consegnati a Costa Fascinosa, la seconda nave del gruppo crocieristico italiano, attualmente in costruzione alla Fincantieri di Marghera.
La chiatta di proprietà del gruppo Crismani di Trieste si è rovesciata l'altro ieri, mercoledì, intorno alle 10 del mattino, con un mare increspato dal vento di scirocco. L'imbarcazione adibita a trasporti eccezionale - lunga 44 metri e larga 15 - era partita il giorno prima dal porto di Trieste. Da dieci giorni erano stati caricati a bordo i sei giganteschi motori appena sfornati dal vicino stabilimento della Wartsila (ex Grandi Motori).
«Le condizioni del mare erano sempre incerte o negative e abbiamo temporeggiato - dicono alla sede triestina di Wartsila Italia -, fino a che le previsioni meteo sono migliorate e la chiatta ha potuto salpare per costeggiare il litorale e raggiungere Venezia».
Il carico era davvero eccezionale: sei pesantissimi motori diesel - dal peso lordo complessivo di quasi mille tonnellate e un valore complessivo di poco meno di 20 milioni di euro - caricati sul pontile della chiatta e assicurati con grosse rizze (catene).
Intorno alle 2 di martedì notte la chiatta è arrivata al largo di Venezia, a metà strada tra le bocche di porto di Malamocco e Chioggia e lì è rimasta in attesa di entrare in laguna e raggiungere il cantieri navali che si trovano sul canale Vittorio Emanuele. Alle 9 circa del mattino la chiatta trainata dai due piccoli rimorchiatori, anche questi della Crismani di Trieste, ha ricominciato a muoversi per raggiungere e superare la bocca di porto di Malamocco. In quel momento il mare non era particolarmente mosso ma spirava un vento di scirocco. Intorno alle 10, il cavo di traino in tensione di uno dei due rimorchiatori si è improvvisamente rotto e la chiatta, trainata solo dall'altro rimorchiatore ha perso stabilità ruotando su se stessa e si è poi pericolosamente inclinata su un fianco e il peso del carico sul pontone si è spostato modificando il baricentro del carico. A quel punto la chiatta stava per rovesciarsi del tutto, quando le rizze che legavano i sei motori sono a loro volta saltate, liberando il carico che è finito in mare nel giro di pochi secondi, fermandosi sul fondo a circa 20 metri di profondità.
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A nulla è valsa la corsa di un rimorchiatore della Panfido, partito da Porto Marghera, per prestare soccorso. La chiatta è finita alla deriva con il prezioso carico ormai sul fondo del mare. In zona era al lavoro anche una barca di pescatori chioggiotti che hanno assistito, in diretta, allo spettacolare naufragio che, per fortuna, non ha coinvolto l'equipaggio della chiatta che è rimasto illeso.
I pescatori-testimoni e gli operatori del porto veneziano venuti a conoscenza del naufragio via radio, si sono detti stupiti per il fatto che un carico così pesante e prezioso venga trasportato via mare con una chiatta al traino. «E' chiaro che non usiamo chiatte di questo tipo ma navi mercantili per la consegna dei nostri motori via mare fino a Palermo o Genova - dicono alla Wartsila di Trieste -. Ma Venezia è vicina a Trieste e un trasporto del genere, navigando sottocosta e con previsioni meteo favorevoli, è del tutto praticabile, come abbiamo del resto già fatto senza alcun problema».
Ora saranno le indagini delle compagnie assicurative delle due società coinvolte (Wartsila e Crismani) a stabilere la responsabilità di quanto è accaduto. A Fincantieri, invece, non resta che aspettare di sapere quando Wartsila sarà in grado di consegnare sei nuovi motori dello stesso tipo. In caso di tempi lunghi e ripercussioni sui programmati tempi di costruzione di Fascinosa, Fincantieri potrà chiedere i danni alla ex Grandi Motori per gli eventuali ritardi di consegna a Costa Crociere, prevista per luglio del prossimo anno.
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