Le fa firmare un modulo per la privacy ma è un contratto per acquisti: ottantenne truffata
L’anziana ha scoperto solo dopo che era un impegno ad acquistare 4 mila euro di prodotti in un anno. Grazie all’intervento dell’Adico è riuscita a recedere e a riavere indietro i soldi già consegnati

«Firmi questo modulo per la privacy». Anziana di Salzano si ritrova a sua insaputa con un contratto per 4 mila euro di acquisti.
Si rivolge ad Adico e in pochissimi giorni ottiene l’annullamento della pratica e la restituzione dell’acconto versato
I venditori porta a porta di contratti presentati come cataloghi o come semplici moduli per la privacy (come nel caso che stiamo per raccontare) stanno tornando all’attacco dopo un periodo di relativa calma. La vittima del raggiro questa volta è una 80enne di Salzano che si è ritrovata a propria insaputa con un contratto da circa 4 mila euro per l’acquisto dei classici articoli per la casa, in particolare materassi e cuscini. Fortunatamente con l’intervento di Adico si è risolto tutto in tempi record: annullamento del contratto e restituzione dell’acconto (440 euro) versato.
La telefonata
La vicenda ha inizio con una telefonata che l’anziana riceve dall’operatrice di un non meglio specificato call center che le chiede la disponibilità per un sondaggio telefonico in merito alle abitudini di consumo di oggetti vari, tra cui elettrodomestici, di marca italiana. L’80enne risponde senza problemi instaurando un dialogo cordiale. Alla fine l’operatrice le offre la possibilità di ricevere una tessera per poter usufruire di sconti su prodotti “nazionali” e la donna accetta.
La venditrice porta a porta
Il 4 aprile una “venditrice” si presenta a casa dell’80enne, che in quel momento si trova da sola, per fornire la tessera promessa. Al momento della consegna le presenta un modulo giallo da firmare. In prima istanza l’anziana si allerta e si rifiuta ma viene tranquillizzata dall’operatrice che fa notare come anche in negozio si debba apporre la propria firma per ricevere la fidelity card e che si tratta delle solite procedure legate alla privacy.
La firma
La vittima, convinta di ricevere solo una tessera non vincolante, si decide a firmare senza essere informata della vera natura della carta e delle condizioni riportate nel retro. Rimanendo convinta che si tratti di una pura formalità, archivia il modulo e non ne parla con nessuno, non nutrendo alcun dubbio o timore in merito.
L’operatore scortese
Qualche giorno fa, però, riceve la chiamata da un operatore che con toni alterati e irrispettosi le solleva accuse in merito al fatto che si stia negando al telefono e la invita a tener fede alle firme fatte. Solo in quel momento alla donna torna in mente il modulo firmato. Così ne prende visione in maniera precisa, venendo a conoscenza degli obblighi a cui ha aderito, tra cui una spesa minima di 3.990 euro annuali per 3 anni su generici articoli per la casa.
Il 17 giugno un operatore si presenta all’abitazione dell’anziana per formalizzare l’ordine e lei, terrorizzata dalla situazione e dall’idea di dover sborsare circa 12mila euro, tenta di uscire dall’ impasse. L’operatore allora le “concede” di poter fare un unico acquisto di 2 materassi e 2 cuscini - che non le servono - per un totale di 2.440 euro più 90 di spedizione . Solo così potrà definitivamente liberarsi del contratto iniziale.
L’acquisto non voluto
L’80enne, rassegnata, consegna quindi un anticipo in contanti di 440 euro con l’accordo che il 19 giugno, al momento della consegna, salderà l’importo rimanente di 2.090 euro. Solo a seguito della visita del 17 giugno la donna, mortificata dalla situazione e resasi conto di essere stata raggirata, avverte dell’accaduto il figlio e insieme decidono di non farsi trovare a casa il giorno stabilito per la visita e si rivolgono all’Adico per farsi tutelare.
L’intervento di Adico
Per fortuna l’intervento dell’associazione è risolutivo. Dopo pochi giorni, infatti, il contratto viene annullato con l’assicurazione che verrà restituito anche l’acconto versato.
«Continuiamo a stupirci di come possano esistere persone così spietate da comportarsi in questo modo con una persona anziana e sola» commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, «Speravamo che questa tecnica non venisse più utilizzata ma evidentemente ci sbagliavamo. Per fortuna anche questa volta il nostro intervento in pochissimi giorni è stato risolutivo e siamo davvero contenti del risultato. La nostra socia ha vissuto giorni d’inferno. Sappiamo benissimo, infatti, che per le persone anziane situazioni del genere risultano devastanti. Fra l’altro parliamo di importi di spesa altissimi che metterebbero angoscia a chiunque. Invitiamo le vittime di simili pratiche commerciali scorrette a non rassegnarsi e a contattarci subito perché, come dimostra anche questa storia, cercare di risolvere il problema».
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