Save: la tassa d’imbarco al Marco Polo ci è costata duecentomila passeggeri

Con la ripresa del doppio volo giornaliero di Air Europa, che torna all’Aeroporto Marco Polo di Venezia con nuovi e comodi aeromobili dopo un’assenza che durava dal 2020, lo scalo apre al mercato del Sud America. I collegamenti verso Madrid Barajas segnano un traguardo significativo per Save, rafforzando la connessione tra Italia e Spagna, offrendo una vasta gamma di voli verso destinazioni a lungo raggio tra le Americhe e i Caraibi.
Soddisfatto Camillo Bozzolo, direttore commerciale Aviation Gruppo Save: «Il ritorno del doppio volo giornaliero aumenta di oltre il 30% l'offerta di posti tra le due città, garantendo una maggiore flessibilità nelle soluzioni di viaggio verso la Spagna e verso il resto del network intercontinentale. Da Madrid il loro network verso le principali capitali dell'America Latina ci permetterà di raggiungere oltre 250mila passeggeri annui verso il Sud America, superando il record del 2019».
E’ stata l’occasione per fare il punto sui passeggeri. Lo scalo veneziano punta a chiudere il 2024 a 12 milioni. Ad aprile e maggio si è superato il milione, la crescita è del +3%, non quella che l’Aeroporto vorrebbe, perché la media italiana è del 10 % e – come non ha mancato di osservare Bozzolo – storicamente il Marco Polo è sempre cresciuto più della media.
La tassa d’imbarco ha inciso, finora, con un meno 200 mila posti (solo in estate), che sono soprattutto quelli di Ryanair. Per recuperare terreno, ora che è stata cancellata, si dovrà attendere il 27 ottobre, perché la programmazione segue le due stagioni. Infine, si lavora per accaparrarsi l’atteso collegamento Venezia-Shangai, il vero colpo grosso, dal momento che lo scalo insegue il mercato cinese da almeno 15 anni. La speranza è che ci siano novità a stretto giro sulla data.
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