«Remo, un manager che fa disastri»

Valdegamberi accusa Sernagiotto: affossa il sistema dei servizi sociali
L’assessore Remo Sernagiotto con Brunetta Sotto Stefano Valdegamberi
L’assessore Remo Sernagiotto con Brunetta Sotto Stefano Valdegamberi
 
VENEZIA.
Sarà un po' difficile per Remo "Williams" Sernagiotto scansare le pallottole, come riusciva a fare il suo omonimo protagonista del vecchio film. Il mondo del sociale è in rivolta. Le organizzazioni che si occupano di minori, handicap, droga, assistenza domiciliare, non autosufficenza e via emarginando, ce l'hanno con lui. Non solo per i tagli, che pure fanno male, ma per la «spocchia».
 Usiamo questa parola tenendoci bassi, perché girano definizioni ben più spesse. L'atteggiamento dell'assessore sedicente moralizzatore fa uscire dai gangheri anche uno solitamente pacifico come Stefano Valdegamberi, veronese, Udc, predecessore di Remo sulla poltrona del sociale. «La tecnica di Sernagiotto è attaccare sulle monade per nascondere le cose essenziali - si sfoga Valdegamberi -. Quando era capogruppo del Pdl ha fatto spendere 500 mila euro per un concorso nelle scuole sul leone di San Marco, 40.000 euro per tradurre un fumetto dall'inglese al dialetto, non so quanti soldi per l'identità veneta e oggi taglia i fondi alle famiglie bisognose, ai ciechi, all'associazionismo?».  
Dice che cambia tutto perché lui è un manager.  
«No, questa si chiama sussidiarietà ma ai corsi di management che ha fatto alla Bocconi non l'ha imparata. Solo utile, utile, farsi gli affari propri e non quelli degli altri. Ha tolto dall'assessorato un dirigente capace come Maglio e ha riempito l'ufficio dei suoi portaborse».  
Chi di preciso?  
«Capo del sociale è il segretario di Forza Italia di Treviso. Al posto di Maglio ha messo un altro del suo staff elettorale. Per la gestione commissariale in enti come il Breda o il Gris di Mogliano, dà la colpa ai predecessori: ma i commissari non li ha messi Valdegamberi, io avevo indicato gente che rispondeva direttamente a me. Invece uno l'ha messo il Pdl e l'altro la Lega, perché rispondessero a loro. Per quello del Gris, cacciato per incapacità, si erano scomodati il presidente di Treviso Muraro e Manzato».  
Vuol dire che i buchi sono colpa di Pdl e Lega?  
«Si prendano le loro responsabilità: chi era capogruppo del Pdl? Lui. Sernagiotto smetta di fingersi un angioletto caduto dalle nuvole: i commissari dovevano essere persone capaci, invece sono stati sostituiti da nomine politiche fatte dal Pdl e dalla Lega. Vada a raccontare barzellette ad altri non a me».  
Il Valdegamberi furioso.  
«Ma non per me. Questo signore deve spiegare perché non ha ancora pagato i contributi del primo semestre 2010 alle famiglie che hanno disabili e non autosufficenti gravi in casa».  
Che spiegazione dà lei?  
«Questi sono soldi della sanità destinati al sociale, i tagli non c'entrano, il denaro è stanziato e in cassa, sono 70 milioni fermi in Regione per un problema di incompetenza sua: per il primo semestre 2010 doveva fare la delibera a luglio e invece l'ha fatta il 31 dicembre».  
Addirittura.  
«Ha messo dirigenti nuovi, che non sanno cosa fare. Se parlate con i direttori del sociale, vi dicono che dall'assessorato non arriva più niente, né soldi né direttive. Siamo all'anarchia, altro che manager. E poi dice che punta sulla domiciliarità. Non parliamo del nuovo bilancio: invece di andare a trattare l'anno scorso a Roma, lui e il suo capo Zaia "Prima il Veneto" avevano altri impegni. Così nel 2011 mancheranno a bilancio 33 milioni di euro per la non autosufficenza, solo perché loro non si sono interessati. Significa che una persona su 2 che riceveva l'aiuto a domicilio, non lo vedrà più. Sono tutte famiglie a basso reddito. Di questo dovrebbe occuparsi questo nuovo mago Zurlì. Se pensa di fare dispetti a me, sbaglia tutto: sta facendo dispetti alla povera gente».

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