Piano del traffico, battaglia tra comitati
Da via Bollati critiche feroci al progetto comunale della tangenziale
MIRANO. Terminata la prima tranche di incontri tra Comune e cittadini sul Piano urbano della mobilità, è tempo di bilanci: ognuno sembra voler difendere il proprio interesse particolare. Critici quelli del comitato delle vie Bollati e limitrofe, in prima linea contro il progetto di tangenziale Ovest. «Da questi incontri i cittadini sono usciti più che mai confusi e disorientati - afferma il portavoce del comitato Giuseppe Scalici - non esiste un vero progetto di viabilità che aiuti i residenti, ma solo alcune idee di massima: vogliamo capire come il sindaco potrà ottenere i finanziamenti entro l’estate, come dice di voler fare, senza un progetto. Ma se invece un progetto esiste, bene: rileviamo come ai cittadini questo non sia stato mostrato. Alla luce di questo ci chiediamo come si possa chiedere ai comitati di essere propositivi e collaborare».
Se dunque negli ultimi giorni nuovi comitati di quartiere, non ultimi quelli di via Luneo, via Moro e via Della Vittoria, si sono detti possibilisti - se non addirittura favorevoli - sull’anello tangenziale previsto attorno alla città (del tutto favorevoli invece quelli delle vie Mariutto, Villafranca e Dante), contrari all’ipotesi rimangono i residenti di via Bollati, via Mazzan, via Righi e via Cavin di Sala, che però sono anche i più coinvolti dal possibile tracciato ad Ovest. Per questo motivo nei prossimi giorni il comitato chiederà un incontro col sindaco e con lo stesso Massimiliano Manchiaro, l’architetto incaricato dal Comune di redigere il Piano urbano della mobilità (Pum). L’obiettivo è quello di ottenere un progetto chiaro e certo, insomma un segno sulla carta.
«Se però la linea morbida non otterrà risultati - minacciano i membri del comitato - saremo costretti a muovere la piazza per far valere le nostre ragioni». In via Bollati parlano apertamente di cortei e blocchi stradali se il Comune non prenderà in considerazione le loro istanze. Sul Pum restano critici anche il laboratorio «Mirano condivisa» e «Italia nostra», che critica la pianificazione di nuove strade per far largo all’espansione metropolitana. Perplessi anche i soci dell’associazione «Pro Caorliega» di Campocroce che temono soprattutto il danno ambientale provocato delle nuove tangenziali: «Faranno da catalizzatore - dicono - a nuove attività di tipo speculativo».
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