Per Rialto check-up completo
Indagini e monitoraggi su fondazioni e pietra
Sarà un check-up completo quello a cui sarà sottoposto per la prima volta il ponte di Rialto, con un monitoraggio di tutte le sue strutture, quello che scaturirà dal protocollo d'intesa che l'Assessorato ai Lavori Pubblici stipulerà con l'Iuav e che interesserà in particolare il laboratorio di prove e materiali di via Torino, con il pool che comprende i docenti Enzo Siviero e Salvatore Russo.
Un'iniziativa programmata però già da prima che si verificassero i distacchi degli ultimi giorni di blocchi lapidei dall'Ala Napoleonica e da Palazzo Ducale e che non sottintende una situazione di possibile dissesto statico del ponte. «Il ponte di Rialto sta bene - conferma l'ingegner Ivano Turlon, direttore del settore Progettazione ed Esecuzione Lavori dell'Assessorato ai Lavori Pubblici, fautore dell'iniziativa - ed episodi come il distacco di qualche colonnina o le rive sconnesse rientrano nella normale manutenzione di un'opera che ha circa cinquecento anni di vita. Ma non è mai stato esaminato e studiato e dunque delle condizioni della sua struttura non sappiamo praticamente nulla. Di qui l'esigenza di sottoporlo a monitoraggi e prove statiche anche con l'aiuto dell'Iuav, rivolgendoci all'istituzione e ai suoi settori, piuttosto che al singolo docente ingaggiato come consulente come avveniva una volta».
Un esame che avverrà anche con la collaborazione della Soprintendenza e potrà poi coinvolgere anche Insula per i lavori di manutenzione del ponte che potrebbero rendersi necessari.
«Si tratta di controllare lo stato dei pali e delle fondazioni del ponte - spiega ancora l'ingegner Turlon, - anche condurre analisi sullo stato della pietra, un'arenaria molto particolare, per verificarne lo stato di salute. La sovrastruttura dell'arco, tra di esso e la pavimentazione, contiene dei condotti per lo smaltimento delle acque meteoriche che andranno probabilmente sottoposti a impermeabilizzazione. Ma, attraverso lo studio del ponte, vogliamo arrivare anche a elaborare un modello matematico di comportamento di strutture di questo tipo, che potranno servirci anche per altri interventi. Solo dopo il monitoraggio e le indagini, potremo valutare se è necessario procedere a un intervento di manutenzione del ponte di Rialto».
Soddisfatto anche l'Iuav, come spiega il rettore Carlo Magnani: «Da tempo auspico la necessità di un rapporto organico di collaborazione tra il Comune e l'Iuav nei campi di ricerca di sua competenza. Quello che riguarda un settore come il Laboratorio di Prove e Materiali, applicato al ponte di Rialto, è sicuramente un punto di partenza importante».
Se il controllo delle strutture statiche è la base iniziale, infatti, la convenzione potrà allargarsi anche all'uso e alla migliore conoscenza dei nuovi materiali di costruzione ai fini di restauro e interventi e, ovviamente, anche al settore della progettazione. «Fino ad oggi - conclude l'ingegner Turlon - si è pensato alla manutenzione degli edifici solo in presenza di problemi. Dobbiamo invece partire dalla conoscenza e dalla prevenzione, prima che eventuali problemi statici si verifichino, come faremo per il ponte di Rialto».
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